testimonianze + 2018 novembre 23
Care amiche ed amici,
un affettuoso saluto da parte di Quenia e mia a
pochi giorni dal nostro ritorno in Guatemala.
Ripartiamo con il cuore pieno di bei ricordi ed
emozioni.
Avere rivisto molte e molti di voi, le due feste
dei 25 anni del MOJOCA, dibattiti e cene solidali.
Dal tempo trascorso dopo l’ultima lettera abbiamo
partecipato a due eventi importanti a Formia e a Napoli.
LA CITTÀ DI FORMIA FESTEGGIA IL 25° ANNIVERSARIO DELL’AQUILONE E DEL MOJOCA
Normale per l’Aquilone, che Salvatore Gentile ha fondato a Formia,
rivoluzionando il modo di lavorare con le persone con problemi psicofisici, non
più considerati come “pazienti da curare”, ma come persone capaci di inserirsi
nella società e di contribuire a migliorarla; strano invece, per il Mojoca.
La
spiegazione si trova nell’amicizia profonda, nelle convinzioni e nei valori che
da 45 anni mi legano a Salvatore e alle sue più strette collaboratrici e
collaboratori, in particolare il desiderio di giustizia, eguaglianza, rispetto
di tutte le persone, soprattutto le persone più deboli ed escluse che possono
contribuire a cambiare la società ( http://www.associazionelaquilone.it ).
Già abbiamo
festeggiato i 25 anni del Mojoca in Guatemala, in Belgio ed a Roma, ma era la
prima volta che si faceva nella sede di un Consiglio comunale con la presidenza
del Sindaco Paola Villa, dell’Assessore alle Politiche sociali Gianni D’Angiò e
diversi consiglieri.
Ben preparata
questa splendida festa condotta da Ivana Scipione, con intermezzi musicali a
cura di Vittorio Fiorillo ed Enzo Mazzola, interventi di Salvatore Gentile,
Daniele Luca, Quenia Guevara, Gérard Lutte. Folta la presenza dei ragazzi e
ragazze dell’Aquilone, con alcuni operatori e familiari, insegnanti di varie
scuole della città, amici ed amiche dell’Aquilone e del Mojoca.
I ragazzi e
ragazze dell’Aquilone per commemorare l’avvenimento, hanno ideato e realizzato
nel laboratorio di ceramica degli splendidi medaglioni nei quali sono uniti come
gemelle le nostre due associazioni. Hanno anche regalato a Quenia,
rappresentante delle ragazze e ragazzi di strada del Guatemala, una targa
ricordo.
La festa si è
conclusa nella sede dell’Aquilone con una cena comunitaria, torta e spumante.
NAPOLI
Questa Città è a due passi da Formia e non abbiamo resistito alla gioia di
rivedere Lanfranco ed Anna Maria che ci hanno ospitato nella loro casa e
organizzato incontri in mattinata dell’istituto Adelaide Ristori con ragazze e
ragazzi della scuola media. Nella scuola il nostro punto di riferimento è
Daniela Politi. In serata Anna Maria e Lanfranco avevano invitato amiche ed
amici ad una cena solidale. Tramite skype i partecipanti hanno potuto vedere la
casa dell’amicizia in Guatemala, la scuola, i laboratori, gli uffici del gruppo
di strada e dell’amministrazione ma soprattutto hanno dialogato con le ragazze e
i ragazzi presenti al MOJOCA.
GORIZIA
Alberto de Nadai, il prete che da più di 40 anni condivide la sua vita con
gli emarginati e i carcerati, è venuto a trovarci a Roma malgrado una forte
bronchite. Anche Alberto è un amico di lunga data che ho conosciuto nel 1973.
Quest’anno le ragazze e i ragazzi di don Alberto hanno partecipato alla scuola
estiva nel centro di cultura proletaria della Magliana e con la comunità di base
hanno appoggiato in primo luogo il progetto delle borse di studio in Nicaragua e
poi le ragazze e i ragazzi del MOJOCA. Oggi a Gorizia stanno già funzionando tre
antenne di amicizia animate da Alberto.
LE RAGAZZE E I RAGAZZI POSSONO INDICARE LA VIA ADLI ADULTI
Una ragazzina di 12 anni che vive in un quartiere periferico della capitale
del Guatemala, mi ha mandato il ritratto della sua famiglia: i genitori, che ha
collocato ai lati del foglio così da proteggere le loro 5 figlie (due sono di
ambedue i genitori, una è solo della mamma e le altre due sono figlie di una
ragazza di strada che non è in grado di occuparsi di loro). I genitori vendono
alimenti per sopravvivere. A volte mancano i soldi per la cena o per comprare il
necessario per la scuola, però trattano allo stesso modo le loro 5 figlie che si
considerano sorelle. I genitori danno molta importanza allo studio e alla
solidarietà. Possono ospitare in casa famigliari in difficoltà.
I poveri ci indicano come uscire dalla crisi mondiale: considerare tutti gli
umani come membri della propria famiglia e condividere con loro.
Anche le allieve e gli allievi di prima media della scuola Ristori di Napoli
sotto la guida della professoressa Daniela Politi ci hanno mandato disegni della
loro famiglia in mezzo alla quale hanno accolto una ragazzina e un ragazzino di
strada del Guatemala. Potete vedere tutti questi disegni sulla mia pagina
Facebook.
Le bambine e i bambini, quando non sono contaminati dai pregiudizi e dalla
sete di potere e di ricchezza di troppi adulti, trattano come amici i bambini
emigrati o che vivono in altri paesi e trovano normale invitarli a far parte
della loro famiglia. Non possiamo pensare a far adottare le bambine e i bambini
strada del Guatemala, però possiamo aiutarli cercando risorse per finanziare i
programmi che il MOJOCA organizza per loro: la prevenzione e la cura della
denutrizione, il servizio di salute fisica e mentale, il gruppo dei bambini e
degli adolescenti dove sono formati a conoscere e difendere i propri diritti, a
sviluppare relazioni di amicizia con le loro compagne e compagni, il servizio di
pronto soccorso e la formazione dei loro genitori.
Vorremmo poter appoggiare almeno 150 bambine, bambini ed adolescenti; già ne
seguiamo un centinaio e speriamo di poter aumentare il loro numero di almeno il
50%. Abbiamo calcolato che per l’appoggio a questi programmi, includendo il
salario degli operatori, le spese generali e di amministrazione, sono necessari
185.000 euro l’anno, 100 euro al mese per ogni bambina o bambino.
Le nostre antenne di amicizia potrebbero farsi carico di una o più bambina o
bambino o anche mandare parte delle spese necessarie.
Noi manderemo per posta elettronica e pubblicheremo sul sito
awww.amistrada.net
tre volte
l’anno notizie sul progetto.
Varie persone che non ci conoscono, ci chiedono se possono fidarsi. L’uso di
tutto il denaro è controllato due volte l’anno da una società esterna
riconosciuta dal governo e da agenzie internazionali con un audit realizzato due
volte l’anno. La nostra amministrazione è trasparente. Ogni anno produciamo un
rendiconto descrittivo e contabile di tutte le nostre attività.
L’anno che viene si annuncia più difficile perché abbiamo esaurito i fondi
provenienti dall’eredità di Gabriella Matteuzzi ma abbiamo fiducia perché anche
quest’anno il MOJOCA è riuscito a trovare tutte le risorse necessarie come è
successo lungo questi 25 anni. Questo anche grazie a voi, alla vostra amicizia
con le ragazze e i ragazzi di strada, alla vostra volontà di appoggiarli
affinché possano realizzare i loro sogni.
Grazie e un abbraccio anche da parte delle bambine, bambini e giovani di
strada
Gerardo e Quenia