testimonianze + 2017 giugno 12, Roma

 

Care amiche ed amici,

il nostro soggiorno in Italia sta per finire. In questa breve lettera vorrei raccontarvi gli ultimi nostri incontri e fare qualche riflessione sul nostro ultimo soggiorno in Italia.

 

Tre giornate intense in Toscana

Il 2 e il 3 giugno stavamo ospiti di Chiara Ferroni, di suo marito Massimo e del loro figlio Martino. Con l'appoggio dei loro genitori, di Aldo e Brunella Zanchetta, di Roberto e Angela Giovannini, hanno organizzato un dibattito con vendita di artigianato a Capannori e una squisita cena solidale a Vicopelago. Numerosi i partecipanti, malgrado il lungo weekend, e la voglia di riorganizzare il gruppo di amicizia di Lucca con nuove persone.

 

Il 3 Giugno pizzata nel Chianti organizzata da Carolina Piccini, Lorenzo Ferrari e famiglie: pizze deliziose e un eccellente dibattito che ci ha permesso, tra l'altro, di riprendere la collaborazione con gli amici di Mani Tese di Firenze.

 

Sei ore di lezione in una facoltà di scienze della formazione a Montefiascone

Eravamo invitati da Rosa Laiso e abbiamo parlato con i suoi sessanta studenti.

Kenia da sola si è fatta carico di un ora intera di lezione: mi è sempre piaciuto mettere le ragazze di strada e altri esclusi in cattedra, perché hanno molto più da insegnare loro sulla vita che tanti accademici.

 

E per finire...sei ore di festa a Pinerolo

I nostri instancabili amici Angelina e Nico, fondatori di uno dei due primi gruppi italiani di amicizia, avevano organizzato una cena con possibilità di conoscere molte persone nuove, un dibattito e un concerto del gruppo musicale IMEnsemble, sotto la direzione del maestro Francesco Melillo. Una festa di amicizia, di questa amicizia che ha caratterizzato tutto il nostro viaggio dal sud ai piedi delle Alpi.

 

Abbiamo potuto incontrare in questi appuntamenti tante persone speciali, come Santina e Marina, Don Piero Nota, che per molti anni mi ha ospitato nella sua casa parrocchiale del Limon, un quartiere periferico della capitale del Guatemala, dominato da bande criminali e dove continuano a lavorare persone come Geraldina, religiosa domenicana, che continua la presenza di Piero in questo quartiere.

 

Ho incontrato in questo viaggio tante persone meravigliose che sono al servizio degli altri, che condividono con loro non solo ciò che hanno ma ciò che sono, la loro umanità, la loro vita, il loro tempo. Varie amiche ed amici sono provati dalla malattia, molti devono lottare contro difficoltà finanziarie, problemi dei figli, malattie o decessi di famigliari ed amici. La vita in questi momenti della storia dell'Italia e dell'umanità non è facile. C'è la tentazione di cedere alla depressione, di ripiegarsi su se stessi e sulla propria famiglia. Invece le persone, i nostri amici e amiche, si aprono agli altri, ai vicini e ai lontani. Sono donne e uomini nuovi, con una coscienza planetaria, anticipazione di una nuova umanità.

Grazie a voi tutte e a voi tutti.

 

Il nostro appello è stato ascoltato.

Il 20 Gennaio di quest'anno il comitato di gestione ha lanciato una sottoscrizione straordinaria di 75.000 euro per il MoJoCa. Finirà il 30 giugno e già siamo a più della metà. Vi ringrazio a nome delle bambine e bambini, delle ragazze e ragazzi di strada. Questo ci premetterà di rimanere presenti nelle strade del Guatemala anche in nome del vostro amore e della vostra solidarietà.

 

Avrei tante altre cose da dirvi, vorrei fare un elenco di tutte le iniziative che state prendendo. Solo in due righe vi indico ciò che fa la nostra Angelina di Pinerolo per trovare donazioni che non costano nulla al donatore: l'attribuzione del 5 per 1000 ad Amistrada, Angelina non si accontenta di invitare tutte le sue amiche ed amici ad attribuire il 5 x 1000 se già non lo danno ad un'altra associazione; fa anche un elenco di tutte le imprese e persone ricche della sua città, parla loro del MoJoCa e li invita a compiere questo semplice gesto di solidarietà.

 

Tutte e tutti siete persone stupende e mi incoraggiate a non abbandonare la lotta; la vostra amicizia mi dà la forza necessaria. A volte, lo confesso, mi sento stanco e avrei voglia di una vita più tranquilla, più comoda e allora penso a voi, a ciò che fate per gli altri, penso alle bambine e ai bambini, agli adolescenti per i quali siamo l'unica speranza. Penso alle case per i minorenni, che sono luoghi di corruzione e di morte, e riprendo coraggio perché non sono solo.

Grazie.

Gerardo