testimonianze 2014 dicembre 29, Roma
Cara amica, caro amico,
sto per lasciare l'Italia al termine di
un viaggio di speranza con Germana, che ci ha permesso di incontrare amiche e
amici in varie regioni d'Italia.
Le ragazze e i ragazzi di strada e tutto
il Mojoca ti esprimono la loro amicizia all'inizio di questo anno nuovo.
Piccoli gruppi che resistono
Al termine di queste cinque intense
settimane e di questi incontri, posso dire che in tutti i luoghi in cui siamo
andati ho visto piccoli gruppi di persone che, in mezzo a difficoltà sempre
crescenti, continuano il loro impegno in Italia con fratelli e sorelle lontani.
Più delle altre volte, ho constatato la
lontananza dei giovani da questi incontri.
Mi sono spaventato quando, in un incontro
con una cinquantina di studenti universitari di Scienze della Formazione, mi
sono reso conto che nessuno di loro sapeva delle trattative segrete tra la
Commissione Europea e gli Stati Uniti, trattato che avrà conseguenze pesanti
perché privatizzerà ancora di più i beni comuni, la sanità, la scuola, e ridurrà
drasticamente ciò che rimane dei diritti dei lavoratori.
Le facoltà di Scienze dell'Educazione,
hanno lo scopo di preparare educatori che guideranno i bambini e i giovani ad
inserirsi nella società.
Ma come farlo se non si analizza la
società in cui si vive?
Nei gruppi che ho incontrato,
particolarmente a Potenza e Treviso, esiste questa coscienza del pericolo e la
necessità di resistere.
Il gruppo di Potenza è impegnato
attivamente nell'opposizione ai progetti delle multinazionali petrolifere, in
particolare Eni e Total; per trasformare la Basilicata in un territorio
crivellato di pozzi di petrolio, che porterà solo disagi, inquinamento e nessun
vantaggio alla popolazione locale.
Il viaggio della speranza
Avevo intitolato il nostro soggiorno in
Italia con Germana: il viaggio della speranza.
In gran parte lo è stato.
Anzitutto per me, perché mi ha permesso
di rendermi conto delle idee, dei valori e dei sogni di una giovane donna,
figlia di una ragazza uscita dalla strada, che ho visto nascere e crescere
durante vent'anni.
E poi, come già detto, ho visto in molti
gruppi la volontà di continuare la lotta.
La nostra assemblea generale, come
sempre, è stata un incontro tra amiche e amici.
Ben cinquanta persone di varie regioni
d'Italia vi hanno partecipato e in tutte si notava la volontà di continuare ad
appoggiare il Mojoca.
A Potenza, all'assemblea che trattava del
sostegno a distanza per i bambini dei paesi poveri, ha partecipato una
quarantina di persone.
Terminato il dibattito, alcune persone si
sono avvicinate per chiedere notizie dei bambini che loro seguono con un
appoggio finanziario ed era chiaro che li amavano anche se non li hanno mai
incontrati.
A Torino siamo stati ospiti della
famiglia guatemalteca Lopez Arriaga e di don Piero Nota, che hanno dovuto
rifugiarsi in Italia perché bande criminali, appoggiate dalla polizia e
dall'esercito, avevano tentato di ammazzarli per annientare il loro lavoro di
coscientizzazione tra i giovani di un quartiere popolare.
Abbiamo incontrato Angelina e Nico,
instancabili amici del Mojoca da vent'anni, e anche Carla e Cesare Mellillo di
Piossasco.
Il loro figlio maggiore, Francesco, aveva
organizzato con il gruppo musicale "Imensemble" da lui diretto, un
concerto/dibattito a Rivalta.
Cento persone vi hanno partecipato e
buona parte di loro erano giovani, probabilmente attratti soprattutto dal
concerto.
Interessante e incoraggiante il comune di
Rivalta: la maggioranza del consiglio comunale fa parte di una lista civica
sostenuta dalle associazioni di base del comune.
Il sindaco, Mauro Marinari, e nove degli
undici consiglieri hanno votato una mozione contro il trattato di
commercio/investimenti con gli Stati Uniti.
Il rappresentante fascista ha votato
contro e quello del PD ha abbandonato l'aula consigliare prima del voto.
Dovremo essere più attenti a ciò che
succede nei comuni che favoriscono la partecipazione dei cittadini, perché dal
basso, solo dal basso, solo con una partecipazione attiva e consapevole dei
cittadini, è possibile ostacolare lo sviluppo capitalistico che sta minacciando
l'umanità e la terra.
Nel viterbese abbiamo partecipato ad un
incontro, durato sei ore, con studentesse e studenti di un corso di una facoltà
di Scienze della Formazione.
Aspetto la fine dell'anno accademico per
vedere se questo incontro avrà permesso loro di essere più attenti a ciò che
succede nella società attuale.
L’esperienza di Treviso è stata per me
molto emozionante, perché erano sette anni che non incontravo le compagne e i
compagni di Nats per...
Al dibattito, organizzato nella "Casa dei
beni comuni", hanno partecipato anche una delegazione di Gorizia, con il
carissimo amico Alberto De Nadai, e un gruppo di Montebelluna, composto da
persone che avevo conosciuto quando erano giovani in occasione della campagna
per la difesa del diritto al divorzio.
Abitualmente a questi incontri sono
presenti i giovani di quel tempo.
Avevo cenato due volte in casa di
Patrizia e Susanna e siamo stati ospiti in quella di Francesco.
A Treviso il dibattito è stato ricco di
interventi e le domande sono state rivolte soprattutto a Germana, che ha
risposto in italiano.
I suoi interventi hanno impressionato i
partecipanti per la loro profondità e sensibilità.
A Milano non era previsto alcun
dibattito, solo pranzi e cene in occasione del Natale. Pranzi animati dalle
nostre care amiche Marina e Santina.
Hanno avuto l'occasione di conoscere
Germana, che Santina aveva dipinto nel 96, ispirandosi ad una foto. Questa
pittura è stata riprodotta nella copertina della prima edizione del libro
"Principesse e sognatori nelle strade del Guatemala".
Germana si è trovata bene in tutti questi
incontri e ha ammirato le pitture di Santina, attratta in particolare da una
pittura recente che rappresenta un mazzo di fiori lasciato sul tavolo in attesa
di metterli in un vaso.
A Roma abbiamo partecipato alla
presentazione del libro di Paolo D'Angelis, "Un fiore tra le pietre", che parla
della vita in un paese di campagna in Guatemala.
L'autore ha deciso di dare ad Amistrada i
proventi della vendita della sua bella opera. L'incontro ha avuto luogo nella
biblioteca "Cittadini del mondo" al Quadraro.
Nella presa di coscienza delle grandi
difficoltà che incontra Amistrada in questa fase crudele della globalizzazione
del mercato, a scapito dei diritti delle persone, purtroppo è mancata la
possibilità di lavorare a nuove forme di organizzazione, che sono necessarie, se
vogliamo che non sparisca rapidamente il sostegno alle ragazze e ai ragazzi di
strada.
Questo sarà il tema della prossima
assemblea, alla quale non sarò presente. Nell'assemblea generale, Remo e Massimo
hanno già parlato del rinnovamento di Amistrada, che inizierà con un
rinnovamento del comitato di gestione.
E nel viaggio che farò a giugno, vorrei
riprendere questo tema con vari dei nostri gruppi.
I tempi sono duri, molto duri.
Ma l'unico modo valido per affrontare
questa profonda crisi di valori che attraversa tutta la società, è la
condivisione, solo la condivisione.
Per combattere il capitalismo che uccide
si deve, innanzitutto, rinunciare all'essenza del capitalismo che è il pensare a
sé stessi e l’usare gli altri per il proprio arricchimento o i propri comodi.
Il nostro tempo è duro, ma permette
l'emergere di una nuova coscienza planetaria, di una nuova umanità.
Questo è il compito di ognuno di noi.
Questo è il nostro impegno comune, l'impegno di Amistrada e del Mojoca. E
insieme a tutte le donne e gli uomini di buona volontà, attraverso il mondo,
riusciremo a creare una terra e cieli nuovi.
Un fraterno abbraccio da parte mia e da
parte di Germana,
Gerardo