testimonianze + 2012 febbraio 29, Roma - funerale di Giulio Girardi
Carissime/i,desidero anch'io ricordare il nostro fratello, amico e fratello Giulio, che ora vive in Dio e un poco anche in noi.
I
o lo conobbi alla fine degli anni '60 in un incontro di Natale alla Pro Civitate di Assisi, applaudito, quasi osannato da centinaia di giovani come me, che avevano seguito attentamente e con viva partecipazione la sua magistrale lezione filosofica e teologica sulla nuova coscienza cristiana nei confronti dell'ateismo e del marxismo.
Gianni ha ripercorso brevemente, ma molto bene il suo itinerario di studioso e di militante.
Anch'io rimasi affascinato dal suo rigore intellettuale e dalla sua passione per una Chiesa 'altra' e per il possibile cambiamento del mondo.
Mi domandai quale fosse il segreto, la sorgente della sua grande fede così razionale e allo stesso tempo così vitale e immersa nella storia.
Lo trovai poco dopo quel primo incontro, quando per i miei studi ebbi la fortuna di trovare il suo primo saggio, rielaborazione della sua tesi di laurea in filosofia, intitolata -udite, udite!!-:"La metafisica della causa esemplare in Tommaso d'Aquino".
Chi avrebbe mai detto che uno dei campioni della teologia della liberazione avesse preso le mosse dalla metafisica tomista? Ma è proprio così. Il fatto è che egli sull'esempio di Tommaso - pur nel linguaggio datato della metafisica aristotelica - rintraccia il fondamento dell'etica nella concezione della persona umana intesa come immagine e somiglianza di Dio, il quale è causa esemplare che trasmette a tutte e ognuna delle sue creature la sua esemplarità. Da qui la conseguenza che fa diventare la persona umana concreatore con Dio e corredentore con Cristo.
Ecco la scaturigine del pensiero e dell'azione teologica e politica di Giulio Girardi, che poi si è dipanata nel tempo con costante e lungimirante progressione e coerenza.
Dobbiamo veramente ringraziarlo e nello stesso tempo impegnarci a seguire le sue orme.
Fabrizio Truini