testimonianze + 2007 aprile 26, Roma, Gerardo
Care amiche e amici delle ragazze e i ragazzi di strada,
è da molto tempo che non vi scrivo. Ho dovuto anticipare il mio ritorno in Europa per gravi problemi di salute nella mia famiglia e sto per tornare in Guatemala il 5 Maggio prossimo.
Prima di partire volevo darvi alcune notizie del Guatemala e di alcuni incontri fatti in Italia durante il mio brevissimo soggiorno.
LA GIOVANE MADRE DI STRADA
Nel mese di Agosto dell'anno passato, c'era una gran festa nella casa 8 di marzo per accogliere la "giovane madre di strada". Così le ragazze che vivono nella casa hanno voluto chiamare una ceramica dell'artista belga, Max van der Linden, che rappresenta una madre con suo figlio piccolo. Nell'intenzione di Max, quest'immagine doveva rappresentare Maria e suo figlio Gesù. Avevo comprato quest'opera d'arte nel '67 per la cappella di Prato Rotondo, un borghetto di baracche di Roma. A Prato Rotondo ho iniziato un viaggio che mi ha portato nelle strade del Guatemala e in questo viaggio mi ha accompagnato la giovane madre di strada che finalmente ha trovato una dimora fissa. Si trova all'entrata del 8 marzo e le ragazze non fanno mai mancare i fiori ai suoi piedi.
Il nome, che rispetta le diverse sensibilità religiose delle ragazze, mi sembra scelto molto bene, è simbolo della protezione che rappresenta la maternità. Infatti, la maggior parte delle ragazze che sono entrate in casa e, in generale, di quelle uscite dalla strada, hanno fatto questo passo per amore delle proprie figlie e figli. Quando sono partito dal Guatemala alla metà di marzo c'erano nella casa 10 ragazze delle quali 7 madri con uno o due figli e una ragazza incinta.
SARANNO DEPORTATI I GIOVANI DI STRADA?
I giovani di strada hanno bisogno di molta protezione in questi ultimi tempi. Circolano con insistenza voci che prestano al Comune della capitale e al Governo del Guatemala l'intenzione di deportare fuori della capitale tutta le bambine, i bambini e i giovani di strada. Da mesi è in corso una ristrutturazione della città per renderla accogliente per i turisti. A questo scopo, il Comune ha già iniziato ad espellere dal centro storico gruppi di giovani di strada e venditori irregolari. Mi pare che i blitz dei poliziotti e dei militari hanno lo scopo di intimidire la popolazione della strada e di costringerla ad emigrare verso la periferia. Molto spesso, infatti, macchine della polizia sorgono all'improvviso circuendo un gruppo di ragazze e ragazzi; spesso li picchiano e sempre li costringono con forza ad entrare nelle loro camionette, poi li abbandonano a cento, duecento chilometri dalla capitale.
Il Mojoca fa parte di una commissione che incontra regolarmente rappresentanti della polizia e dell'esercito. Organizzano riunioni a volte nei locali dell'Accademia di Polizia per insegnare come identificare i poliziotti, riconoscere i loro gradi, identificare una macchina della polizia. A volte gruppi di poliziotti e giovani di strada si ritrovano in un centro ricreativo, fanno insieme una partita di calcio, mangiano e ballano. Questi rappresentanti sono gentili, ben educati, ma nei fatti poco cambia e mi chiedo se l'intenzione di commissione dei diritti umani della polizia e dell'esercito non sia solo un'attività di propaganda.
Tutto questo non ha eliminato le persecuzioni continue dei poliziotti, militari, vigili privati e squadroni della morte ed è urgente aprire al più presto una casa anche per i ragazzi. Tornando in Guatemala, porterò un'altra opera di Max van der Linden che rappresenta Cristo in tunica rossa sulla croce. Immagino che lo chiameranno "giovane martire della strada".
EVVIVA LA FOLLIA!
Adesso l'autogestione è diventata realtà. A mia conoscenza, il Mojoca è l'unica organizzazione diretta dalle ragazze e i ragazzi di strada. Glenda, la Presidente, ha partecipato ad un incontro internazionale organizzato dalla Cooperazione giapponese a Città del Messico. Con 5 voti su 8, il Mojoca era stato scelto per rappresentare a questo incontro il Coordinamento delle associazioni di bambini di strada in Guatemala. In Messico Glenda era l'unica rappresentante tra 40 altri di molti paesi di America Latina a provenire dalla strada. Lo stesso si è verificato alla fine del mese di marzo nella capitale di El Salvador, in un seminario latino-americano organizzato da Cordaid, un'associazione olandese.
L'autogestione, progetto che pareva folle a tutte le organizzazioni dei bambini di strada quando li avevo invitati, nel '97, a partecipare a questa iniziativa, è diventato realtà, anche se c'è ancora molto da fare per vincere le resistenze, coscienti e non, degli adulti e per preparare le ragazze e i ragazzi ad assumere pienamente il loro ruolo di dirigenti del Mojoca e di rappresentanti dei loro compagni e compagne.
Tra i risultati più significativi ottenuti dal comitato di gestione, ossia dalle cinque ragazze e quattro ragazzi eletti dalle loro compagne e compagni di strada mi sembrano particolarmente importante i seguenti:
- l'importanza attribuita alla scuola: il comitato di gestione ha voluto che la scuola si facesse ogni giorno dal lunedì al venerdì, ciò che non è riuscito di ottenere quando erano gli adulti a decidere. E quest'anno, quarantacinque ragazze e ragazzi del Mojoca frequentano scuole esterne dalle elementari all'unversità. A questo numero bisogna aggiungere una buona cinquantina di "mariposas" (farfalle) ossia le figlie e i figli delle Quezalitas che sono iscritti all'asilo nido o alla scuola elementare. Se vuoi avere un'idea del progresso compiuto, basta pensare che nel 2000 neanche cinque ragazze e ragazzi studiavano. Bisognerebbe anche parlare dei venti trenta che frequentano ogni giorno la scuola del Mojoca e della quarantina di quelli alfabetizzati in strada.
- atro progresso importante raggiunto dal comitato di gestione è l'abolizione delle punizioni, delle sospensioni ed espulsioni (eccetto delitti), e la loro sostituzione con lavori di studio o di servizio in qualche programma. Questa decisione difficile perché contraria alla mentalità autoritaria che domina il paese è un passo decisivo nella pedagogia dell'amicizia liberatrice.
IL MOJOCA E' UN VASTO CANTIERE
Quest'anno abbiamo iniziato una profonda ristrutturazione del Mojoca. Abbiamo invitato una ditta specializzata a fare una revisione dei conti e uno studio dell'amministrazione. Un'altra impresa specializzata sta svolgendo un'inchiesta partecipativa sulla nostra organizzazione e ci aiuterà ad elaborare resoconti finanziari e descrittivi conformi alle richieste delle organizzazioni internazionali che finanziano questi progetti. Infine la nostra Nora Habed sta svolgendo un'inchiesta partecipativa sulla pedagogia utilizzata in ogni programma.
Abbiamo avuto la fortuna di assumere persone ben preparate che potranno assicurare una buona gestione del Mojoca: l'Avvocato Lucrecia Rosales è stata nominata amministratrice e si occuperà inoltre dei problemi giuridici e della ricerca di fondi; Berta Tobar, che per quattro anni è stata infermiera del centro di cura di Medici Senza Frontiere per i bambini di strada, lavora con noi. Conosce bene i giovani di strada, le loro malattie e i centri unici di Sanità dove possono essere curati. Infine Carlos Castello lavora nella scuola e poco alla volta diventerà il consigliere della Presidente del Mojoca per la realizzazione dei vari programmi. Mi sono dato due anni per realizzare queste trasformazioni affinché il Mojoca abbia la preparazione necessaria per andare avanti con le proprie forze.
ANCHE NOI SIAMO IL FUTURO DEL MOJOCA
Anche se il Mojoca sarà ben organizzato e riuscirà a trovare più risorse in Guatemala sarà sempre necessario il nostro appoggio perché possa continuare a vivere e a svilupparsi. Il futuro del Mojoca è una sfida per noi, c'interroga sul senso della nostra solidarietà. Non è un'elemosina per dare pace alla nostra coscienza, è una condivisione d'amicizia. Il futuro del Mojoca è anche nelle tue mani.
Gerardo Lutte
P.S. Alcune notizie brevi
Gemellaggio tra Sulmona e il Mojoca
Su iniziativa del nostro amico Pasquale e Iannamorelli, il Consiglio Comunale di Sulmona ha indetto il 18 aprile scorso una giornata di solidarietà con il Mojoca. In mattinata dibattito con più di 300 studenti delle ultime classi delle scuole secondarie della città. In serata riunione del Consiglio Comunale durante la quale l'Assessore alla Pace, Maria Grazia del Cimutto, ha parlato di gemellaggio tra Sulmona, Città dell'amore e il Movimento dei giovani del Guatemala. Pasquale Iannamorelli, presidente della Casa della Pace, ha manifestato l'intenzione di far venire in Italia due o tre giovani di strada.
Viaggio in Italia nei due rappresentanti del Mojoca
Pensiamo di poter organizzare per la fine d'ottobre e il mese di novembre una visita di due giovani del Mojoca in Italia e in Belgio. Le persone e i gruppi interessati ad organizzare incontri nelle loro città sono pregati di mettersi in contatto con Manila (quetzalitas@gmail.com; manilita@libero.it).
Barcollano, ma non mollano (sono loro a dirlo)
Un'iniziativa molto interessante: due nostri infaticabili amici Angelina e Nico di Pinerolo sono riusciti ad organizzare una lotteria che ha fruttato 3.600,00 euro per la casa 8 di marzo. Molti negozianti della città hanno offerto premi e molte amiche ed amici hanno venduto i biglietti.
Non dimenticare Il Cinque per Mille
E' un investimento per il futuro. Proponi questa forma di solidarietà accessibile a tutti alle persone che conosci, in particolare ai commercialisti. Basta scrivere il codice di Amistrada 97218030589 nel modulo della dichiarazione dei redditi.