testimonianze + 2018 dicembre 18 - Guatemala - Natale 2018

Care amiche e amici,

Quest’anno 2018 per alcuni versi è stato per me molto felice perché ho avuto l’occasione di incontrare molte e molti di voi.

 

Vi invio assieme a Kenia, alle bambine, i bambini, i giovani di strada e dei collettivi del Mojoca, affettuosi auguri di un Natale il più possibile sereno e gioioso, e di un Anno Nuovo nel quale realizzare i vostri progetti personali, familiari, sociali e insieme i progetti della strada.

 

Quest’anno il periodo natalizio mi fa rivivere gli stessi periodi durante l’occupazione nazista del Belgio quando ero giovane adolescente, quando con i miei genitori ci scambiavamo auguri densi di amore, di un amore che era anche paura e ansietà.

I miei genitori erano attivamente impegnati nella resistenza contro l’invasore nazista ed ero cosciente che la loro vita era in pericolo.

 

Queste reminiscenze sono provocate purtroppo dagli eventi reali.

In Guatemala, per fare un esempio tra mille, continuano le esecuzioni sommarie dei giovani di strada e dei difensori dei diritti umani.

In Nicaragua, persone amiche rischiano di essere arrestate, incarcerate, stuprate, assassinate, solo perché esprimono il loro dissenso e vogliono democrazia e rispetto dei diritti umani.

In America, specie negli Stati Uniti e in Brasile, sorgono regimi autoritari, razzisti, nemici della natura.

In Europa molti popoli eleggono partiti xenofobi, razzisti, nemici dei rifugiati che fuggono la fame e la morte nei loro paesi devastati dall’imperialismo occidentale.

 

Tutte queste persone esprimono in questo modo, il loro rifiuto, dei partiti tradizionali e della stessa Unione Europea, sottomessa al grande capitale mondializzato.

Ma il razzismo, l’esclusione degli altri, le leggi che limitano le libertà fondamentali, non sono una alternativa.

Tutti questi partiti sono apparentati ai primi, anche loro funzionali al sistema capitalista globalizzato, che dicono di voler combattere.

 

Viviamo tempi simili a quelli dell’espansione del nazismo e del fascismo e dobbiamo resistere.

Dobbiamo disubbidire alle leggi ingiuste.

Dobbiamo più che mai, preparare la vera alternativa che è di amore e non di odio, di condivisione e non di esclusione, di pace e non di guerra, e dobbiamo conquistare le nostre sorelle e fratelli che la pensano in modo diverso, con il dialogo e con un atteggiamento di amicizia.

 

Il Mojoca

 

Da quindici giorni siamo tornati in Guatemala con Kenia e già abbiamo notizie buone da comunicarvi.

 

Prima di tutto, possiamo chiudere l’anno 2018 senza perdite finanziarie e questo grazie alla vostra generosità, al lavoro di tutti i nostri gruppi e di tutte le nostre antenne di amicizia e di resistenza.

E grazie anche ad associazioni amiche come il gruppo Volontariato di Solidarietà di Potenza e di Nats di Treviso e la Tavola Valdese.

Questa è l’Italia vera, quella della solidarietà e dell’amicizia, quella dell’accoglienza e della creatività.

 

Come accennavo prima, le esecuzioni sommarie continuano in Guatemala e una decina di giorni fa, uno dei nostri giovani di 22 anni, Oscar Mejia, è stato abbattuto in pieno centro storico della capitale.

 

Il lavoro con le ragazze e i ragazzi di strada, rimane la priorità del Mojoca; sarebbe necessario aggiungere un’educatrice o assistente sociale alla squadra di strada ma non abbiamo risorse per affrontare questa spesa supplementare.

 

Ma sono sempre più numerosi i giovani che frequentano tutti i giorni il Mojoca.

Molti di loro fanno progressi evidenti nell’allontanarsi dalla droga e dalla violenza, grazie ad un inserimento più rapido nei laboratori di avviamento al lavoro e ad un lavoro di psicoterapia di gruppo.

Una fondazione ha aperto per i tre mesi più freddi che stiamo vivendo, un rifugio notturno molto gradevole.

 

Per il prossimo anno, le prospettive sono buone per i nostri laboratori di formazione professionale.

Abbiamo trovato una responsabile professionalmente preparata e profondamente motivata che è stata accettata immediatamente da tutti i nostri apprendisti e apprendiste.

Siamo ancora alla ricerca di un cuoco capace di preparare alimenti eccellenti per la nostra caffetteria e per gli eventi festivi.

La pizzeria che abbiamo dovuto chiudere per un paio di mesi, perché non avevamo più il personale competente, riaprirà verso fine gennaio.

Grazie ad Adriano Naimoli, fondatore con sua moglie Anna Grimaldi, del gruppo di Eboli, siamo in contatto con un gruppo di panettieri del Salento che fabbricano un pane artigianale con grani antichi.

Siamo in trattative con loro e, se tutto va bene, Ciro un panettiere di Benevento darà una formazione di quindici giorni al personale della panetteria/pasticceria e della pizzeria.

Un’altra buona notizia: Susanna Moretti che appoggia il Mojoca da moltissimi anni, disegnerà per noi due modelli di vestiti così da poter lanciare nuovi prodotti sul mercato guatemalteco.

Se vogliamo dare lavoro a più giovani di strada e rendere autosostenibile i nostri laboratori, dobbiamo produrre articoli di eccellente qualità.

 

Un’altra novità, per la quale è stata lanciata una campagna di sottoscrizione in Italia, è il nostro programma di prevenzione e cura della nutrizione.

Il modello che è stato elaborato per i nostri servizi di salute fisica e mentale, ha già prodotto risultati incoraggianti.

Inizierà ufficialmente a gennaio prossimo e vi daremo notizie tre volte l’anno sul sito www.amistrada.net.

A questo programma parteciperanno 150 bambine, bambini e adolescenti; la percentuale delle bambine e dei bambini che non hanno conosciuto la vita di strada sta crescendo di anno in anno e il lavoro di prevenzione con le giovani generazioni, assume un’importanza sempre maggiore.

 

In questo periodo di fine anno, ogni collettivo del Mojoca organizza una festa semplice, con un pranzo un po’ più raffinato, per esempio pollo e salsa, purè di patate e insalata e un pezzo di dolce, musica, danza. 

Ieri era il turno delle Quetzalitas, ossia delle donne uscite dalla strada e di Las Mariposas, delle loro figlie e figli che frequentano l’asilo, la scuola materna o elementare. Avevano preparato un regalo incredibile... hanno invitato una ventina di ex/Quetzalitas, alcune delle quali avevo conosciuto 25 anni fa.

 

Che emozione!

Sette / Otto di loro, hanno raccontato alle loro compagne giovani, cosa aveva dato loro il Mojoca.

Dicevano che avevano appreso a sentirsi uguali agli altri e non persone inferiori e disprezzabili come credevano.

Avevano appreso di avere dei diritti come gli altri e come difenderli, che erano uguali agli altri, che nessuno nella società dev’essere superiore o inferiore, a non avere più paura, a parlare, a rivendicare i loro diritti e i diritti degli altri, l’importanza di studiare e l’importanza del lavoro e la necessità di una solidarietà fra donne maggiormente escluse e maltrattate nella società maschilista.

Sentendole, ho capito che il lavoro di questi 25 anni ha prodotto cose importanti e questo grazie alla vostra partecipazione a questo progetto di amicizia.

Mi sono reso conto che il lavoro del Mojoca si diffonde là dove vivono e lavorano queste donne.

 

Con Kenia spero di tornare in Italia alla fine di aprile e di rimanervi almeno sei settimane e di avere l’occasione di rivedervi, abbracciarvi, parlare con voi.

Un forte abbraccio di amicizia, Gerardo.