testimonianze + 2013 Settembre 07, Guatemala
Care amiche ed amici,
vi giro una lettera che mi ha scritto Simona che ha passato qualche giorno con noi.
Penso vi interesseranno le sue impressioni sul Mojoca, particolarmente sulle ragazze e ragazzi di strada.
Un abbraccio,
Gerardo
Caro Gerardo,
sono rientrata in Italia.
La sua lettera mi addolora per certi versi, per altri invece mi rincuora.
Ho avuto modo di vedere i ragazzi (sia quelli della generazione del cambiamento, sia quelli di strada) mentre discutevano sul da farsi.
La cosa mi ha piacevolmente sorpresa: a differenza dei ragazzi del Kayròs di Vimodrone (Milano), quelli del Mojoca mi sono sembrati molto più responsabili nelle emergenze.
Naturalmente le condizioni di vita e il contesto sono molto diversi, ma forse c'è qualcosa in più, è la particolare energia che si respira al Mojoca, lo spirito di condivisione che anima i ragazzi e le ragazze.
Ho ancora negli occhi l'immagine dei ragazzi e delle ragazze che un giorno, durante il pranzo, hanno ceduto un pezzettino di carne ciascuno alla loro compagna incinta; uno di loro, sorridendole, le aveva sussurrato all'orecchio "non dire mai più quelle cose!". Si riferiva a quando, precedentemente, durante un'attività, questa ragazza aveva detto che non voleva più suo figlio.
Ho assistito anche ad altre scene di dimostrazione di affetto e solidarietà tra i ragazzi del Mojoca, per esempio, la difesa dell'identità sessuale di alcuni di loro dichiaratisi omosessuali...
Certo non dovrebbe stupirmi, sono ragazzi come tutti gli altri, con un cuore e dei sentimenti...ma, il coraggio, la convinzione, l'enfasi che li muove verso la difesa dei più deboli e o emarginati, come o più di loro, quella ricerca di riconoscimento e tutela dei propri diritti e di quelli altrui, l'intolleranza delle ingiustizie...sono tutte cose che hanno imparato, che hanno scoperto e appreso frequentando il Mojoca.
E' per questo che io penso che il Mojoca non è solo un luogo dove si aiutano i ragazzi fornendo loro cibo, cure, competenze per poter guadagnarsi un giorno da vivere...io credo che il Mojoca, con tutte le dinamiche relazionali che in esso si sviluppano, sia qualcosa di più, una sorta di "operazione culturale" che tende a coscientizzare le giovani generazioni del futuro...
Dunque si, capisco che il Governo Guatemalteco teme il Mojoca: è più facile tenere sotto controllo i ragazzi di strada che si ammazzano con i solventi; è più facile usarli come capri espiatori quando le cose nel paese vanno male...chiunque o qualunque azione voglia svegliare questi ragazzi dunque è "pericolosa".
Continui ad aggiornarci Professore, noi manterremo alta l'attenzione sul Mojoca.
Con stima e affetto
Simona Apuzzo