testimonianze + 2012 novembre, Guatemala
Care Amiche e Amici delle ragazze e dei ragazzi di strada,
con l’aiuto di Denise Benvenuti vi scrivo la lettera dalla strada di novembre 2012. Denise è una giovane Volontaria Italiana che svolge il suo tirocinio per l’università di Firenze; si è inserita molto bene nel gruppo di lavoro in strada.
“Non chiedere mai per chi suona la campana?”
Ringrazio quelli tra voi che mi hanno scritto dopo il terremoto, preoccupati per me e per tutto il Mojoca. Mi è tornata in mente una frase di un celebre romanzo di E. Hemingway: "Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io partecipo all' umanità: e così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana :essa suona per te”.
Noi nella capitale non siamo stati colpiti dal terremoto, però allo stesso tempo siamo morti, dispersi, feriti, abbiamo perso casa, villaggio, raccolti, bestiame e tutto nel terremoto che ha colpito le nostre sorelle e fratelli della regione di San Marcos, nel nord del paese. Lì, tre settimane fa, un gruppo di quattro ragazze e un ragazzo del Mojoca, avevano partecipato a un incontro sull’Economia Solidale che aveva organizzato il sindacato dei contadini. Non siamo riusciti ad avere notizie di loro.
Il popolo del Guatemala è duramente colpito da questo disastro naturale che aggiunge miseria a quella provocata dalle multinazionali, dall’oligarichia guatemalteca, dai narcotrafficanti e dall’economia mondiale.
Le ragazze del”8 marzo” hanno deciso ieri sera di organizzare una racconta di fondi in solidarietà, con le nostre compagne e compagni Maya e i contadini della regione colpite da questo terribile terremoto.
Un’economia dell’amicizia
Nelle mie lettere precedenti vi ho gia parlato della trasformazione del Mojoca, della sua rifondazione decisa all’unanimità nell’assemblea dei ragazzi e delle ragazze del Mojoca.
Gia conoscete i motivi. Avevamo deciso di mettere al centro di tutti i nostri programmi il lavoro, o meglio il collettivo di lavoro, non solo come fonte di reddito, ma anche come ambiente educativo. Un’educazione dell’amicizia liberatrice che si sviluppa nelle relazioni interpersonali all’interno di un collettivo di lavoro e tra tutti i collettivi del Mojoca. Il tutto inserito nella prospettiva di un cambiamento radicale di società in unione con le altre organizzazioni popolari del Guatemala e di tutto il mondo.
Da questo giorno abbiamo iniziato uno studio, una ricerca e un dibattito non solo all’interno di ogni collettivo, ma anche il dialogo con molte altre Associazioni. Il Comitato di Gestione di Amistrada e molti amici e amiche del Belgio e dell’Italia hanno partecipato a questo dibattito con suggerimenti e consigli che abbiamo preso in seria considerazione.
Alla fine del mese di Novembre cominceremo gradualmente e con molta prudenza, la nostra sperimentazione, che dovrebbe durare per tutto l’anno 2013. I collettivi di strada tenteranno di sviluppare i lavori che abitualmente si fanno in strada come fabbricazione di oggetti con materiali riciclati, o vendita di caramelle. In tal modo speriamo che i giovani non dovranno ricorrere ad attività illegali per sopravvivere, diminuendo la violenza, gli assassini, le carcerazioni e speriamo che ciò dia ai giovani il gusto del lavoro.
Nella “Casa 8 Marzo” è già iniziato il progetto di bigiotteria sotto la guida della nostra cara Maria Concetta Gubernale.
L’attività principale sarà la produzione e vendita di cibi e speriamo anche di pizza.
I ragazzi della casa degli Amici fabbricheranno candele profumate e colorate che si usano molto nel periodo di Natale. Nei mesi seguenti, impareranno a fabbricare saponi ed oli aromatici. Allo stesso tempo stanno fabbricando anche giocattoli educativi in legno e speriamo in tal modo che possa continuare l’attività del laboratorio di falegnameria.
Con i Laboratori Solidali del Mojoca speriamo di dare un lavoro a una ventina di giovani già inseriti nella vita autonoma, che avranno la possibilità di sviluppare la produzione perché già in questo anno il Comune ci regalerà un posto di vendita in un mercato molto frequentato in un parco situato nel centro della città. Venderemo prodotti della cucina, della pasticceria e panetteria.
Siamo presenti a tutti gli eventi nei quali si possano vendere i prodotti dei nostri laboratori. Per esempio: la cucina e la pasticceria erano presenti nel cimitero centrale della Capitale il primo novembre. Anche in Guatemala c’è la tradizione, che trovo molto simpatica, di offrire da mangiare ai morti e di mangiare insieme a loro il giorno di Ognissanti.
Martedì prossimo la nostra infaticabile Maria Concetta organizza nel Centro Italiano di Cultura un dibattito sull’economia dell’amicizia e approfitteremo di questa occasione per vendere prodotti della bigiotteria e degli altri laboratori.
Dal 7 al 10 Dicembre saremo presenti alla fiera del commercio solidale ad Antigua.
Nella prossima settimana aiuteremo una quindicina di ragazze e un ragazzo a intraprendere una micro-impresa di vendita di prodotti vari. Abbiamo tratto le lezioni dell’insuccesso di una precedente iniziativa, dividendo queste ragazze in collettivi solidali di base e assicurando una supervisione, un aiuto costante e sessioni periodiche di formazione. In tutti i nostri punti di vendita offriremo tutti i prodotti dei vari laboratori.
In queste ultime settimane abbiamo organizzato varie sessioni di formazione: sull’economia solidale, sul significato del lavoro autonomo, sul come sviluppare una micro-impresa e non mangiarsi il piccolo capitale in caso di emergenza. Per questa ultima sessione abbiamo invitato Mayra Moreno, ex ragazza di Strada, ex Quetzalita, ex collaboratrice del Mojoca, che ha avuto un successo strepitoso con la vendita di cibi o di oggetti nella strada.
Non abbandoniamo la ricerca di lavori dipendenti, a condizione che i datori di lavoro rispettino le norme di legge e lascino il tempo per studiare e, alle giovani madri, per occuparsi dei loro bambini. Presenteremo nelle prossime settimane per lo meno 20 richieste di lavoro al Comune delle capitale.
Rassicuro gli amici che hanno espresso timori. Procediamo con estrema prudenza e il capitale investito è molto limitato: 200 euro per la “Casa degli Amici”; di meno ancora per la “Casa dell’ 8 Marzo”; tra 300 e 350 euro per le micro-imprese.
Non siamo soli
Lavoriamo in collaborazione con i sindacati, le associazioni dell’economia solidale a livello del Guatemala, dell’America Centrale, di tutta l’America Latina e anche con organizzazioni del commercio eco-solidale.
Il 4 Ottobre una delegazione di quattro ragazze e un ragazzo sono partiti all’alba per andare a un incontro sulle micro-imprese e l’economia solidale a San Marcos. All'altezza di Totonicapan sono stati fermati, hanno visto passare una colonna di soldati e dopo hanno sentito sparare. Era in corso un duro scontro tra manifestanti indigeni e l’esercito, che ha disperso la manifestazione in modo violento uccidendo 8 civili inermi e ferendo decine di altre. Erano stati mandati dai reparti speciali, addestrati durante gli anni del genocidio per eliminare comunità indigene e contadine, per stuprare, per torturare, per annientare il seme stesso della vita.
E' stata una lezione per i ragazzi e le ragazze, che sono arrivati a destinazione con sei ore di ritardo. Durante l’incontro sono stati colpiti dal senso di gentilezza degli indigeni.
Dal 14 al 19 ottobre il nostro assistente di amministrazione Anibal Rosales ci ha rappresentato in Perù sul tema dei laboratori latino americani di economia solidale.
Dal 24 al 27 ottobre Damaris e Julia erano presenti a un incontro internazionale di Associazione America Centrale e Caraibi organizzato dal UTAL (Università del Lavoratori Latinoamericani) sul tema dei diritti dei giovani lavoratori.
Il 26 ottobre il Mojoca ha organizzato un incontro di associazioni giovanili sul tema del lavoro dei giovani delle classi popolari. L’incontro è stato organizzato e guidato esclusivamente dai giovani del Comitato di Gestione che hanno guidato anche il lavoro di gruppo. Nell’assemblea generale tutti i giovani hanno deciso di incontrarsi una seconda volta il prossimo 16 Novembre per approfondire le proposte e le rivendicazioni da fare al Governo.
Dal 26 al 29 di Novembre Glenda è invitata a partecipare a un altro incontro internazionale sull’economia solidale, questa volta in Guatemala.
Il 1 e il 2 Ottobre abbiamo partecipato a una manifestazione in difesa dei diritti dei bambini e contro le violenze che subiscono. Già ho parlato delle manifestazioni in difesa dei diritti dei bambini. Eravamo anche presenti nella manifestazione in ricordo della rivoluzione di Ottobre (non in Russia ma in Guatemala nel 1944), rivoluzione che aveva instaurato un periodo democratico nella storia del paese e che fu duramente repressa da un colpo di stato organizzato dal governo degli Stati Uniti nel 1954, dando inizio a una lunga serie di sanguinarie dittature militari. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi ricordavano i diritti che erano stati loro riconosciuti durante questa decade straordinaria di sviluppo della democrazia e che, oggi, sono loro negati.
Il 18 ottobre Julia, Catherine e Denise sono andate alla Facoltà Latinoamericana di Scienze Sociali dove si presentava un documento sulla situazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti in Guatemala nel 2011.
Collaborazione con il Comune
Il 24 di ottobre abbiamo avuto la gradita sorpresa di Alvaro Arzu, sindaco di Città del Guatemala, che era stato invitato dai nostri amici Gabriela Altman e Rolando Urrutia. Il sindaco era venuto con alcuni collaboratori, tra l’altro con il responsabile dei Servizi Culturali del Comune e col suo braccio destro Vickor Ramires. Arzu ci ha fatto un ottima impressione; è una persona semplice con un forte senso di umorismo e auto-ironia; ha iniziato dicendo: “Mi avete chiamato dottore, ma io non sono dottore. Ero troppo pigro per studiare e una insegnante della scuola secondaria mi disse: Arzu non combinerai nulla di buono nella vita!” . Ha ascoltato con molta attenzione gli interventi e ha incoraggiato le ragazze e i ragazzi a parlare. Ha donato un poco del suo tempo, promettendoci un appoggio serio da parte del Comune.
E’ un uomo di parola; tre giorni dopo mi ha fatto chiamare per invitarmi ad andare in un mercato dove voleva attribuirci un posto di vendita. Il 4 Novembre scorso abbiamo incontrato dei suoi collaboratori e concordato con loro la procedura per chiedere l’iscrizione nelle scuole comunali che hanno la fama di essere molto buone. Sette dei nostri bambini inizieranno la scuola primaria per richiedere posti di lavoro nelle imprese municipali. Possiamo anche mandare i ragazzi e le ragazze che vogliono, alla Accademia di Arte del Comune, dove possono imparare la musica classica, la scultura, la pittura e la danza.
Collaborazione Internazionale
Come già sapete il Mojoca non rimane chiuso nelle frontiere del Guatemala e ha relazioni con associazioni di atri paesi. Rolando Urrutia ci ha messo in contatto con un’associazione statunitense la YAPE inc., organizzazione presente in molti stati di queste paese, che si occupa di aiutare i giovani in difficoltà.
Continua la presenza di volontari italiani, alcuni per una visita di poche settimane, come Daniela di Catanzaro, altri che si fermano per più mesi, come Denise di Livorno e Concita, come chiamano qua Maria Concetta. La settimana prossima avremo la visita di un gruppo del Belgio.
Gioie e dolori
La vita quotidiana è costellata da molte gioie e purtroppo da molti dolori. Alla 8 marzo sono nati vari maschietti negli ultimi tempi. Sembra che le ragazze abbiano perso la ricetta per fare femmine! Due di queste ragazze Ami e Jacline sono tornate a casa loro. Jasmine sta in casa con il suo bebè, al quale non ha ancora dato un nome; mentre Sandra e Jennifer aspettano un bambino per le prossime settimane. Nella 8 ci sono attualmente 14 bambini e 13 giovani donne. Neanche i dolori mancano: quelli causati dagli assassini, quelli dei morti per eccesso di droghe, degli abbandoni del processo educativo e del ritorno in strada. Perchè è più forte della volontà la dipendenza dalle droghe e dalla strada stessa. La settimana scorsa avevo provato la gioia intensa del ritorno di una quindicenne che sembrava ben decisa a rimanere in casa, lontana dagli uomini. Io pensavo che sarebbe stato difficile per lei dopo anni di strada rimanere stabile nella casa, ma non mi aspettavo che dopo tre giorni se ne sarebbe andata. Tornerà un giorno perché sa che lì troverà un rifugio di comprensione e di amore.
Poi ci sono anche purtroppo gli arresti e le incarcerazioni per motivi giustificati o meno, tra l’altro quello di Claudia, che vari di voi hanno conosciuto durante il soggiorno in Italia nel marzo e nell’aprile scorso. Dovrebbe essere giudicata in questi giorni; diamo a lei e a tutte le altre e gli altri l’appoggio che possiamo dare e speriamo che queste esperienze possano aiutarli a riflettere e cambiar vita, come a volte succede.
Rimangono immutati, anzi rinforzati i valori del Mojoca.
Alcuni di voi hanno espresso i loro timori che il Mojoca perda i suoi valori e si trasformi in un impresa capitalistica dove sarebbero privilegiati quelli che rendono di più. Rassicuratevi: nessuno dei valori e dei principi del Mojoca sarà trascurato, né l’amicizia liberatrice, né l’autogestione, né il rispetto delle donne e dei bambini, né la partecipazione alle lotte popolari per un cambiamento radicale della società guatemalteca e internazionale. Il Mojoca rimane un’associazione educativa e rinforza la solidarietà promuovendo una economia di amicizia. La priorità per i più deboli, per gli ultimi rimarrà un nostro punto di forza.
Non vi ho mai parlato delle giovani che non hanno nessuna possibilità di un inserimento fuori dal Mojoca perchè affette da malattia incurabili, o da limitazioni psichiche e mentali. Il problema si porrà quando avranno più di trenta anni. Ma troveremo una soluzione.
Dateci fiducia come vi diamo fiducia. Sappiamo che anche voi incontrate difficoltà sempre maggiori per sostenere l’impegno di solidarietà o semplicemente per arrivare alla fine del mese. Sappiamo che ci sono gruppi decimati dalle malattie e dall’età che non possono più aiutarci nella misura del passato. Ma questo non ha nessuna importanza, ciò che importa è la vostra amicizia. Per vie diverse siamo incamminati verso lo stesso scopo: la creazione di una comunità fraterna e solidale che raggruppa tutta l’umanità.
A volte pensando alla situazione non solo del Guatemala, ma del Italia, del Belgio e di tutto il pianeta, mi viene in mente la canzone di Guccini “Dio è morto” ma con lui possiamo anche cantare: Dio risorge nelle nostre speranze e disperazioni, nelle nostre lotte e scoraggiamenti e soprattutto nell’amicizia e nell’amore che ci unisce.
Un abbraccio fraterno anche da parte dei ragazzi e ragazze di strada e in particolare da tutti i bambini e le bambine,
Gerardo