testimonianze + 2011 febbraio 1 - un vento di cambiamenti soffia sul Mojoca
Care amiche ed amici delle ragazze e ragazzi di strada,
già due mesi sono passati dal mio arrivo in Guatemala senza che me accorgessi perché sono stato pieno di impegni, di novità, di cambiamenti. Vi ho già scritto dell’assemblea generale di dicembre che aveva deciso di cambiare le modalità di elezione al comitato di gestione, non più ragazze e ragazzi usciti dalla strada, ma rappresentanti dei vari collettivi del Mojoca. Questo nuovo comitato ha subito preso decisioni radicali.
Una rivoluzione culturale.
Nell’assemblea generale di dicembre, Diana Pernilla è stata eletta presidente del Mojoca. Da Natale fino al 10 gennaio, i vari gruppi hanno scelto i loro rappresentanti. Anche le Mariposas dai sette ai dodici anni hanno eletto la loro rappresentante, una Quetzalita perché loro stanno a scuola quando si fanno le assemblee. Lo hanno fatto con molta serietà chiedendo alle candidate di presentarsi e facendo loro alcune domande per conoscerle meglio. Hanno voluto che il voto fosse segreto e a larga maggioranza, quasi ad unanimità, hanno scelto Claudia Carrera. Il comitato conta ora dieci membri:
Le più grandi delle Mariposas hanno ribattezzato la “Generazione del Cambiamento” come “grupo juvenil” perché sognano di lasciare l'infanzia per entrarvi e hanno disegnato Glenda Lopez la loro portavoce con diritto di voto, nel comitato di gestione nell’assemblea.
Già nella prima riunione il nuovo comitato ha preso decisioni importanti. Ha invalidato la decisione delle Quetzalitas di sopprimere il pranzo loro e delle Mariposas alla fine delle due riunioni che hanno ogni mese. Volevano risparmiare soldi, ma il comitato era del parere che non si poteva rimandare a casa alle due del pomeriggio le bambine e bambini con lo stomaco vuoto. E poi dicevano che il pranzo e il dopo pranzo sono momenti preziosi di socializzazione per i bambini e le loro madri.
Il Comitato di Gestione ha inoltre accettato la proposta dei rappresentanti della strada di dare una borsa per gli studi superiori a ragazze e ragazzi che tutt’ora vivono per strada e di presentare questa modifica al manuale di funzionamento nella prossima assemblea.
Inoltre, ha manifestato la sua autorità esaminando le critiche dei giovani sul comportamento autoritario di qualche lavoratore decidendo di chiedere l’intervento della responsabile del personale.
Un’Assemblea Generale costituente
Il 28 febbraio, la casa era piena di ragazze e ragazzi di tutti i collettivi del Mojoca. Era un giorno importante perché si dovevano votare le proposte di modifiche al “Manuale di funzionamento del Mojoca”, che stabilisce le regole di funzionamento di ogni programma, i diritti e doveri di quelli che vi partecipano, l’organizzazione stessa del movimento. Questo manuale è modificato ogni anno in funzione dell’esperienza del periodo precedente ma mai fino ad ora erano state tanto numerose le proposte di cambiamenti, formulate da tutti i collettivi del Mojoca. Già a dicembre erano state votate le modifiche alla composizione del dipartimento di amministrazione e del Comité de Gestion. Venerdì scorso si trattava di esaminare ben 21 proposte. Ragazze e ragazzi si sono divisi in cinque gruppi e per circa 2 ore hanno discusso le varie proposte e le hanno votate. Ma già prima di iniziare i lavori di gruppo l’assemblea aveva votato ad unanimità la proposta di riconoscere alle ragazze e ragazzi di strada che partecipano alle attività del Mojoca il diritto al voto per permettergli di prendere decisioni con il gruppo di lavoro di cui fanno parte.
Una sola proposta è stata respinta con una larga maggioranza, quella di abbassare da 30 ai 28 anni di età la partecipazione al Mojoca; tutte le altre sono state approvate con una maggioranza considerevole, però mai all’unanimità. Tra le principali:
Sono state approvate anche le norme per i laboratori di produzione, i servizi giuridico, psicologico e di salute.
Questa assemblea è stata costituente. Ora spetta al comitato di gestione, governo del Mojoca, di vigilare sull’applicazione di questo manuale. Il metodo educativo del Mojoca è in progresso continuo in funzione delle riuscite e soprattutto degl’insuccessi che si incontrano e che vengono analizzati con valutazione critica alla fine di ogni mese e di ogni semestre. Alcune amiche ed amici insistono per farmi scrivere un libro sulla metodologia dell’amicizia liberatrice. Ma questo libro già esiste, ed è aggiornato ogni anno. È il Manuale che farò inserire nel sito appena avremo il tempo di apportare tutte le modifiche decise. È un libro scritto da tutte le ragazze e ragazzi del Mojoca.
Il coro del Mojoca
L’anno scorso, Theresia Bothe, famosa cantante di musica barocca, ha fondato il coro del Mojoca e una scuola di musica diretta da Salvador Ovalle, musicista guatemalteco. Theresia è tornata in Guatemala con un suo amico musicista italiano, Michelangelo Rinaldi. Stanno preparando un concerto che si terrà al Mojoca il 12 febbraio prossimo e vari altri nella capitale e ad Antigua. Theresia oltre ad essere una eccellente cantante è una persona che sa trovare volontari per il Mojoca e anche una osservatrice attenta della condizione delle ragazze e dei ragazzi di strada con i quali si identifica e che comprende con una profonda empatia. È anche una poetessa, scrive testi di canzoni che esprimono la durezza della strada, i sogni di quelli che vi abitano, le difficoltà che provano per uscirne, la felicità di far conoscere il Mojoca alle persone che non li capiscono. Theresia con l’aiuto di altri musicisti e il coro del Mojoca inciderà un CD che diffonderemmo in Europa.
Michelangelo vive nella casa degli amici, li incoraggia a realizzare i loro sogni e ha organizzato una gita fuori dalla città con gli abitanti della casa Otto Marzo e di quella degli Amici.
Grazie Michelangelo e Theresia!
La casa degli amici
Già sapete le grosse difficoltà che ha conosciuto questa casa, particolarmente l’anno scorso, quando siamo stati costretti a cambiare gli educatori e a chiudere per un mese la casa. La casa è stata ora affidata ad un veterano del Mojoca, René Cordero, aiutato dal maestro Erik, da Cirilo, da Alfonso e dal volontario italiano Valentino Bacco. Nell’assemblea di dicembre il punto principale all’ordine del giorno era discutere su come salvare la casa. La vigilia di natale, tutti i candidati sono stati invitati al pranzo. Nei giorni successivi sono stati accettati nove ragazzi.
Adesso la casa funziona bene e ha già ottenuto buoni risultati: Carlos Boc si è reinserito nella sua famiglia come aiutante falegname con uno zio. Osman, Christian e Manuel hanno anche loro trovato un lavoro. David, dopo aver ottenuto la carta d’identità e i documenti necessari, si metterà alla ricerca di un lavoro. Vuole risparmiare soldi per affittare una camera dove vivrà con la sua sposina di 15 anni, Magdalena, che dovrebbe avere nei prossimi giorni una bimba. Tutti gli altri studiano nella nostra scuola interna e frequentano i laboratori di avviamento al lavoro.
Notizie Varie
Avete già ricevuto foto del murale dipinto all’entrata della tredicesima strada, dalle ragazze e ragazzi del gruppo “Generazione del Cambiamento” con la collaborazione di Valentina, la quale è già tornata in Italia lasciando il posto ad Eloisa. Tutti hanno lavorato con libertà e creatività e il risultato viene apprezzato da tutte le persone che contemplano il murale.
Il gruppo “Generazione del Cambiamento” ha iniziato subito con l’autogestione e si sono radunati da soli per prendere le loro decisioni, eleggendo Germania Cragua come coordinatrice del gruppo e Javier Higueros come segretario. Hanno deciso di fare una ricerca sulle droghe e i loro effetti.
Anche il gruppo di strada sotto l’impulso del maestro Erik e di Mirka, funziona molto meglio. Mercoledì scorso Erik è diventato padre di un bel bimbo, ed è gioia in tutta la famiglia Maya. Ho ripreso anche io ad andare in strada che è il luogo dove si costruisce il Mojoca
Mirna Cuté con i primi sei apprendisti della nostra impresa di strada e gli istruttori dei lavoratori stanno organizzando questa nuova iniziativa. Ma l’avvio non è facile tanto più che abbiamo dovuto separarci successivamente dai due maestri del laboratorio di pasticceria-panificio, sia per poca affidabilità morale sia per incompetenza.
Non è poi tanto facile trovare lavoratori disposti a collaborare con giovani di strada. Stiamo cercando un educatore per la casa dei ragazzi, un maestro in panetteria-panificio e un maestro per la scuola interna.
Anche la scuola funziona meglio. I successi dello scorso anno hanno dato un grande impulso: 14 studenti della scuola interna, la “Scuola dell’Amicizia”, 24 giovani che studiavano all’esterno e circa cento bambine e bambini delle Mariposas sono stati promossi. La scuola è iniziata da quindici giorni è già abbiamo 25 allieve ed allievi interni e il numero crescerà ancora, tanto più che possono iniziare la scuola a qualsiasi momento dell’anno. Il programma del PENNAT, approvato dal ministero dell’istruzione pubblica è molto flessibile e si adatta alle conoscenze di ogni allievo. Abbiamo già dato borse di studio a dieci giovani che studiano le elementari, a quindici che studiano nella scuola secondaria e a dodici che studiano nella scuola secondaria superiore. Cento bambini e più fanno studi regolari nella scuola primaria. Due Quetzalitas sono già iscritte all’università, le altre devono ancora fare l’esame d’ammissione. Cinque lavoratori, di cui due con esperienza di strada, studiano all’università. Per rendersi conto del progresso basta ricordare che dieci anni fa solo due o tre di loro studiavano.
Giovedì 3 febbraio arrivano in Guatemala Roberto Giovannini e sua moglie Angela, di Lucca, per girare un altro video sul metodo educativo del Mojoca. Sarà fatto con la partecipazione del comitato di gestione. E spero che questa volta avremmo anche una versione in spagnolo e francese.
Nella casa Otto Marzo, vivono ora undici ragazze e otto bambini che diventeranno nelle prossime settimane 10 con la nascita della figlia di Magdalena e David e il figlio di Paola. L’ambiente della casa è pacifico e le ragazze sono impegnate nella cura dei figli, nello studio e nel lavoro.
La ristrutturazione del dipartimento di amministrazione porta già i suoi frutti e tutte le lavoratrici, Diana Pernilla, presidente del Mojoca; Glenda Lopez, responsabile dei programmi e delle relazioni internazionali; Silvia Garcia, responsabile finanziaria; Antonieta Marroquin, ragioniera principale; Mirna Cragua, segretaria amministrativa e Maria Elena Larios, segretaria, lavorano molto bene insieme. Il lavoro è molto complicato ed è regolato da un manuale dei procedimenti amministrativi che viene migliorato ogni anno. I revisori dei conti, di un ufficio riconosciuto dal governo, hanno iniziato l’analisi della gestione del denaro e delle risorse dello scorso anno.
Eugenia Poli e Valentina Auletta, che hanno fatto un anno di servizio internazionale con un progetto di Mani Tese, hanno finito il loro tempo di volontariato. Valentino Bacco, che sta concludendo il 15 febbraio il suo tirocinio in psicologia, e anche lui ha lavorato in strada oltre che nella casa degli Amici, ritorna in Italia anche lui. Rimane ancora per qualche settimana Liv Patte, della Germania, che sta facendo con noi il suo terzo volontariato. A novembre ci ha lasciato Caroline Demarque dal Belgio e ci ha mandato una valutazione molto utile del lavoro di strada. Tutte le volontarie e volontari sono molto utili al movimento e la loro amicizia a volte può essere decisiva nelle scelte di vita delle ragazze e ragazzi. Questo l’ho visto anche con Valentina Zuluaga, la mia collaboratrice, che aveva un rapporto privilegiato con le bambine e bambini, e si sta verificando lo stesso con Eloisa Quiroa, che conquista facilmente l’amicizia e le confidenze delle ragazze con la sua arte di parrucchiera. A tutte e tutti un affettuoso ringraziamento.
Il 2011 è un anno molto importante per il Guatemala, L’anno delle elezioni del nuovo presidente della repubblica e dei membri del parlamento. La situazione è molto preoccupante. Da una parte non c’e un partito rappresentativo della società civile e dei movimento popolari e si presentano alle elezioni personaggi pericolosi come la figlia del ex dittatore genocida il generale e pastore evangelico Ephraim Riosmont, che gode dell’impunità, e ancora più pericoloso il Partito Patriottico del ex generale genocida Otto Perez Molina, che fomenta la violenza del paese, per poter presentarsi come difensore dell’ordine pubblico. Si attribuiscono a questo partito i recenti attentati nei mezzi pubblici dove sono esplose bombe che hanno provocato decine di morti e di feriti. Il Mojoca si assocerà ai tentativi di sbarrare la strada ai partiti fascisti dei militari procurando documenti d’identità al maggior numero possibile di giovani di strada ed informandoli sugli obiettivi ed i programmi dei candidati e dei partiti che si presentano all’elezione.
È tempo che il Mojoca abbia il suo sito internet www.mojoca.gt (non ancora attivo) ed un gruppo in Facebook in spagnolo.
Vi chiederò consigli perché nel Mojoca non abbiamo nessuno che sia web-master.
Non sparirà il Mojoca!
Vi ho parlato la volta scorsa dei problemi economici che affronta il Mojoca. Ma non ci lasciamo condizionare da queste difficoltà e continuiamo a prendere le nuove iniziative quando sono utili alle ragazze e ragazzi di strada.
Il mio appello alla vostra generosità è stato ascoltato. Grazie. In Guatemala, Glenda ha messo a punto un programma di ricerca di fondi. Theresia, ci trova nuove amiche ed amici. Questo problema sarà il tema principale della prossima assemblea generale giuridica il 18 febbraio prossimo.
Abbiamo deciso di concorrere al bando indetto dall’UE in Guatemala sul tema “difesa dei diritti fondamentali delle categorie più escluse e partecipazione per la creazione di una società più democratica e giusta.” Il nostro progetto si può inquadrare molto bene nel piano dell’UE. Ma non è facile per una piccola organizzazione come la nostra alle prese con i mille problemi della vita quotidiana, elaborare progetti molto complicati. Come diceva un amico belga “Questi bandi privilegiano le multinazionali della solidarietà che hanno uffici di progettazione, specialisti dei vari problemi capaci di elaborare analisi approfondite, segretarie multilingue.” Noi invece dobbiamo trascurare altri compiti per elaborare questi progetti. Abbiamo il vantaggio di vivere con le ragazze e i ragazzi della strada, di conoscere i loro problemi, di elaborare con loro le nostre proposte. Quindi speriamo di ottenere parte dei 96.000 euro che abbiamo l’intenzione di chiedere alla delegazione dell’UE in Guatemala per un progetto che intitoleremo: “organizzate, le ragazze ed i ragazzi di strada possono difendere i loro diritti e contribuire alla costruzione di una società democratica e più giusta”.
Care amiche ed amici, penso di avervi scritto le notizie più importanti. Vi manderò un’altra lettera dalla strada all’inizio di marzo e avrò molto da raccontarvi perché febbraio sarà pieno di attività, e di incontri. Già si avvicina la data del ritorno in Europa, il 26 marzo prossimo. Non mi sarà facile lasciare le bambine ed i bambini, le ragazze ed i ragazzi del Mojoca e della strada. Ma avrò gioia di rivedervi nell’assemblea ad aprile e negl’incontri già programmati in vari luoghi d’Italia e del Belgio.
Un affettuoso abbraccio anche da parte di tutte le ragazze e ragazzi che vi vogliono bene e sanno che possono contare sulla vostra amicizia,
Gerardo