testimonianze + 2010 febbraio 12 - Guatemala  

 

Care amiche ed amici dei ragazzi e ragazze di strada,

 

Un affettuoso saluto dal Guatemala da parte mia e di tutte le ragazze e ragazzi del Mojoca. Approfitto dell’aiuto di Eugenia e Valentina, due volontarie del Servizio Civile Internazionale, che , tramite Manitese, sono venute a lavorare con il Mojoca fino alla fine di Novembre. Loro lavoreranno nella strada. Là dove si forma il movimento. Grazie a loro potremo intensificare questo lavoro importante e migliorarlo grazie alla loro creatività e generosità. Penso sarebbe utile se anche Amistrada potesse mandare volontarie o volontari finanziati dal governo italiano. Ho già fatto la proposta al comitato di gestione e ne riparlerò durante la prossima assemblea generale alla quale spero di partecipare.

 

“Il Centro di Cultura Proletaria Della Magliana” ha ricevuto due giovani della prima leva del servizio civile. Mi ricordo che dovetti andare al Ministero Della Difesa e spiegare a un certo Fanfani che la parola “proletaria” non significava appartenenza al Partito Comunista. Ebbi la prudenza di non dirgli che trovavamo il Partito Comunista troppo a destra. Lui fu rassicurato e ci mandò i due volontari. Uno di loro era stato imprigionato nel carcere militare di Forte Bravetta perché era obiettore di coscienza. Io ho partecipato come testimone al suo processo.

 

Il 9 febbraio scorso su iniziativa di Maria Concetta Gubernale, l’Istituto Italiano di Cultura ha organizzato una serata di presentazione del Mojoca. Era presente un’ottantina di persone tra i quali il vice ambasciatore Italiano Alessandro Ferranti e sua moglie e quattro membri dell’Ambasciata Italiana. La direttrice Paola Vieri, responsabile regionale della Cooperazione Italiana, e tutte le 17 persone della sua squadra, due rappresentanti dell’Unione Europea, 5 o 6 dell’UNICEF e di un’altra organizzazione dell’ONU.

Sono state vendute collane del laboratorio organizzato da Maria Concetta che furono molto apprezzate e deliziosi prodotti salati e dolci del nostro laboratorio di panetteria-pasticceria. Ci fu un lungo dibattito con interventi commoventi di Glenda e Mirka. Un dibattito molto partecipato con numerosi interventi da parte delle persone presenti.

 

La direttrice dell’Istituto Culturale Italiano, Erica Berra e il suo collaboratore Matteo, hanno preparato con molta cura questo evento. Erica ci ha anche promesso una borsa di studio per una ragazza o ragazzo quando organizzeranno un corso per imparare a fare le pizze. Questa sera era la prima volta che due unità produttive dell’impresa di strada che stiamo formando si sono presentate al di fuori del Mojoca. Purtroppo l’iter burocratico per formare un’impresa produttiva e commerciale dipendente dal Mojoca e ottenere il permesso di fabbricare i prodotti alimentari da parte del Ministero della Sanità é lungo e tortuoso.

 

Lungo e tortuoso è anche l’iter per ottenere documenti d’identità che permettono di iscrivere bambini e bambine alla scuola materna ed elementare o i giovani ad una scuola esterna o semplicemente per avere i titoli rilasciati dalla scuola interna o per trovare un lavoro. Queste trattative a volte durano parecchi anni. Kenia è incaricata di questo lavoro che svolge molto bene.

 

La casa 8 Marzo é piena come un uovo, 10 bambine, 9 bambini tra i quali un neonato (non sono riuscito a convincere la madre dell’ultimo a non chiamare suo figlio Gerardo dicendogli che tutti i Gerardi sono diavoletti e non é uno scherzo perché lo ho potuto constatare varie volte). Oltre a questo ci sono 15 adolescenti o giovani donne. E tutta questa gente si concentra nel quarto della superficie della casa che stiamo ristrutturando. Ma nella strada ci si abitua a vivere in molti in pochi metri quadrati e quindi le ragazze non rifiutano mai l’entrata a una compagna, soprattutto se ha bambini piccoli.

 

La miseria crescente in Guatemala fa sì che varie giovani donne che non hanno avuto vita di strada chiedono di entrare alla casa 8 Marzo o a far parte delle Quetzalitas. E molto spesso sono aiutate in questa richiesta da ragazze di strada che le addestrano a dare le risposte giuste. Solidarietà di strada. É successo ultimamente per una giovane donna e i suoi tre bambini alla quale le ragazze della 8 Marzo hanno dato l’entrata provvisoria. Poi si è fatta un’inchiesta che ha permesso di constatare che questa famigliola viveva nell’estrema povertà, ma non nella strada. La conclusione è che non potevano restare in casa, ma grazie a Dio, nessuno ha avuto il cuore di rimandare fuori questi bambini e la loro madre. Giustamente, scriveva Theresia qui nel Mojoca esistono la rigidità delle regole e la generosità del cuore.

 

Naturalmente l’aumento dei giovani che vivono nelle nostre case, e la vita sempre più cara, accrescono sempre di più le spese, e le ragazze dovranno trovare mezzi per guadagnare un po’ di soldi per poter giungere alla fine del mese pagando le spese del vitto, della luce e dell’acqua. Viviamo un periodo di siccità e a volte stiamo senza acqua. Le ragazze hanno deciso di organizzare vendita di alimenti per la settimana di Pasqua quando numerose processioni bloccano tutto il centro storico.

 

A volte sono preoccupato pensando al futuro del Mojoca. La crisi, o meglio, l’accaparramento della ricchezza da parte di minoranze privilegiate a livello nazionale e internazionale colpisce duramente la base della solidarietà in Belgio ed in Italia. Diminuiscono le entrate e nel 2011 non avremo più l’aiuto importante di 120 mila euro l’anno che ci dava CORDAID, un Coordinamento di associazioni cattoliche olandesi finanziato dal Governo di questo paese (non perchè non hanno più fiducia nel Mojoca ma perchè hanno deciso, in accordo con la politica del governo dei Paesi Bassi, di dare la priorità all’Africa o alla gente che vive nelle campagne).

 

Ma, malgrado tutto, sono fiducioso più che mai perché il Mojoca non ha mai mancato del necessario nella sua lunga storia di più di 15 anni. E so che i nostri gruppi di Amistrada e della rete Belga troveranno i mezzi per continuare a sostenere il Mojoca fino a quando ci sarà un solo bambino o bambina in strada.

 

Il 19 marzo prossimo, Remo Marcone rappresenterà Amistrada alla prima festa dell’amicizia tra i popoli che organizza il Mojoca. In quest’occasione sarà inaugurata una targa commemorativa che ricorderà a tutti l’amicizia di molte persone ed associazioni italiane che ci hanno permesso di acquisire la casa della 13esima strada nel 1999 e di ricostruirla in parte e ristrutturarla nel 2008-2009. In questa festa dell’amicizia il posto d’onore spetta a voi tutte e tutti di Amistrada. Ma i ragazzi e ragazze di strada come ben sapete, danno molta più importanza all’amicizia che ai soldi. É per questo che festeggeremo l’amicizia che ci unisce.

 

Un affettuoso abbraccio da parte di tutto il Mojoca, con il sorriso dei neonati, Gerardo e Marck, David Jonatan e Marleni, da parte di Yahaira, una bimba di 2 anni vivace e che già parla come una grande, e di tutte le altre e gli altri.

 

Un’altra volta vi parlerò del gruppo delle Mariposas dove la psicologa fa un ottimo lavoro con le bambine e bambini che le confidano i loro problemi, come le violenze che subiscono da parte di familiari senza che la madre ne sia al corrente. Purtroppo abbiamo dovuto, per mancanza di soldi, diminuire l’importo e il numero dei sostegni a distanza, ma le madri accettano di condividere con chi ne ha bisogno. L’amicizia per loro non è una parola vana ma una realtà quotidiana che rende meno dura la violenza della strada e della vita dei poveri.

 

Gerardo