testimonianze + 2008 luglio 29, Nora
Care amiche, cari amici,
domenica sono rientrata dal Perù con dei ricordi molto intensi e belli del soggiorno assieme a Gerardo e ai due ragazzi del Mojoca (Mirka e Mauricio).
A Lima sono arrivata di domenica, un giorno prima di Gerardo. Ho avuto per questo la possibilità di camminare tutto il giorno per il centro della città, assieme a una sig.ra peruviana a cui portavo un pacco che le mandava la sua famiglia emigrata a Roma, come tanti peruviani che cercano alternative di sopravvivenza per poter aiutare i familiari nel Perù.
Belén, la mia accompagnante, mi ha portato al mercato, ai quartieri popolari del centro (tra cui c'è un quartiere cinese molto affollato) alle piazze, le chiese...
Salivamo di autobus in autobus allo stile latinoamericano: devi salire e scendere in fretta, altrimenti salti la fermata o rischi di romperti una gamba.
Ho apprezzato in quel poco tempo la vita semplice e allegre dei peruviani.
in Italia in tanti mi dicono che sembro peruviana e per questo, per me, andare in Perù, era verificare di ritrovarmi con tanti miei simili. In realtà, mi sono sentita anche là, un po' a casa.
Lunedì sera è arrivato il nostro Gerardo assieme a Mirka e Mauricio. Sembrava proprio felice di venire dal Guatemala. Quella sera siamo rimasti tutti nello stesso albergo e il giorno dopo, Mirka e Mauricio sono stati trasferiti ad una casa-albergo dove erano alloggiati tutti i ragazzi/e venuti da diverse regioni del Perù per l'incontro organizzato dai gesuiti per il convegno a cui eravamo stati invitati.
Mauricio e Mirka li abbiamo visti praticamente solo alla fine del nostro soggiorno giacché gli incontri erano organizzati in gran parte in parallelo: solo alla fine del convegno c'è stato un incontro finale tra tutti.
Per quello che ci hanno raccontato gli organizzatori del convegno, i ragazzi del Mojoca hanno dato un'ottima testimonianza raccontando la loro esperienza di vita e di lavoro.
Per quanto riguarda Gerardo sembrava la star degli incontri. Era ascoltato, apprezzato e stimato da tutti. Molti conoscevano anche i suoi libri tradotti in spagnolo. Oltre ai due giorni del convegno con i gesuiti, il resto del tempo l'abbiamo passato incontrando i ragazzi del MANTHOC (Movimento adolescenti, bambini lavoratori) e i responsabili dei diversi programmi. E' stato impressionante sentire ragazzi/e così giovani (12-14 anni) parlare con tanta proprietà e chiarezza di linguaggio sui propri diritti.
L'amico di Gerardo, Alejandro Cussianovich, uno dei fondatori del Manthoc ci ha portato anche all'università biblica latinoamericana dove Gerardo ha parlato anche lì di quello che si sta facendo con il Mojoca.
Sono state giornate piene. Nel primo mattino facevamo colazione al piccolo albergo dove eravamo alloggiati e poi si usciva fino al rientro di tarda sera. Gerardo saggiamente diceva che era importante fare bene la colazione (il pane era ottimo) giacché non si sapeva dopo come sarebbe andata la giornata.
Nonostante tanti incontri e giri da una parte all'altra della città, realizzati in taxi, Gerardo, come al solito, è stato grande.
Spero anch'io di essermela cavata e di aver detto cose sensate.
Il Mojoca è stato al centro di tutti gli incontri e credo sia sempre di più conosciuto e apprezzato.
All'andata sono partita con una valigia piena di vestiti per i ragazzi della Casa degli Amici procurati da Cecilia. Sono rientrata con la stessa valigia piena di artigianato che Gerardo mi ha portato dal Mojoca.
Vi abbraccio con tenerezza,
Nora