testimonianze + 2007 gennaio 29  Gerardo

Città del Guatemala, 29 gennaio 2007

Care amiche ed amici delle ragazze e Ragazzi di strada,

un affettuoso saluto da parte mia e delle ragazze e ragazzi e lavoratori del Movimento dei giovani di strada.

Il cuore della strada

Da sette settimane mi trovo in Guatemala. Mi ero ripromesso di scrivervi con una certa frequenza, però il lavoro era tanto: chiusura dell’anno 2006, inizio del nuovo anno sociale, ecc.

Subito dopo il mio arrivo in Guatemala, il 19 dicembre alla sera, mi sono ritrovato nel cuore della strada. Amélie e Xavier, due maestri belgi che stavano per finire un anno di volontariato con il Mojoca, mi aspettavano all’aeroporto e mi hanno accompagnato al mio appartamento. Quale non fu la mia sorpresa, aprendo la porta, di vedere le tredici ragazze e i cinque bambini piccoli della Otto Marzo che mi aspettavano in silenzio con un mazzo di fiori e una buona torta di mele! Non potevo sognare migliore accoglienza.

L’indomani ho appena fatto in tempo a salutare le ottanta ragazze e ragazzi radunati nella casa del Movimento per festeggiare il Natale con un’uscita fuori dalla città. Avevo una riunione con Jean-Marie Belis, direttore finanziario di CORDAID, associazione olandese che finanzia il quarto dei progetti di questo anno. L’indomani ho partecipato con altri soci del Movimento ad un seminario sull’amministrazione organizzato da CORDAID, in uno splendido albergo coloniale di Antigua. Una ventina di altre associazioni del Guatemala, finanziate da CORDAID erano presenti a questo seminario. E' stata un’esperienza molto utile che ci aiuterà ad organizzare meglio l’amministrazione del Mojoca.

Assemblea generale della strada

Il giorno seguente c’era la festa nella casa del Mojoca, non solo per il Natale, ma anche perché era stata convocata l’assemblea generale della strada per eleggere tre ragazze e quattro ragazzi nel comitato di gestione. Le elezioni del Comitato di Gestione sono un affare serio. Le ragazze e i ragazzi che hanno diritto di votare fanno la fila davanti ai seggi. Entrano uno alla volta, scelgono nel segreto i loro candidati e infilano il bollettino piegato nell’urna in cartone. Per essere eletto una candidata o candidato deve raccogliere la maggioranza dei voti e, quindi, ci sono sempre almeno due turni.

Glenda e Mauricio, che terminavano il loro mandato di due anni, sono stati rieletti. Glenda è stata confermata come presidente e Mauricio designato come vicepresidente. Gli altri eletti si chiamano Mirka, Saraí, Alfonso, Elvis e Osman.

La sorpresa del giorno si chiama Elvis. Ha solo quattordici anni ed è stato eletto al primo turno. É stato uno dei migliori allievi della scuola di circo di Amaury e di Sebastiano. Durante una festa culturale, organizzata dall’Unesco nel settembre passato, Elvis aveva impressionato con il suo talento, la sua concentrazione, la sua abilità nel fare tre attività nello stesso tempo (palleggiare, ballare, masticare gomma). Françoise Pinzon-Gil è la direttrice di una sezione dell’Unesco che attribuisce, per una sola volta, una somma di solo 10 mila dollari come riconoscimento del valore dell’attività di un’associazione che lavora con i bambini più bisognosi. Françoise si è lasciata incantare dalle ragazze e dai ragazzi di strada. Accompagnata da Lorena li ha visitati nei luoghi dove vivono. Si é seduta in mezzo a loro per pranzare nella nostra casa. Ha parlato a lungo con loro. E ha deciso, nel 2002, di dare 15 mila dollari al Mojoca per il lavoro di strada. Due anni più tardi, senza che noi richiedessimo nulla, ci ha dato 20 mila e 400 euro per la casa Otto Marzo. Françoise sarà contenta di sapere che Elvis lavora ogni mattina in strada, poi dopo il pranzo si mette un pantalone blu e una camicia bianca per andare a scuola. È orgoglioso e contento. Finita la scuola, ritorna al movimento per cambiarsi, poi va a dormire in una camera che affitta con Alfonso in un quartiere popolare periferico.

Natale festa della strada

Il 24 sono andato nella casa Otto Marzo per festeggiare con le ragazze la vigilia di Natale. Dopo la cena, hanno deciso di andare alla festa organizzata dal sindaco Arzú. Ci siamo andati tutti nella camionetta guidata da Sonia, una volontaria italiana che si ferma per 10 mesi nella casa Otto Marzo. Da pochi giorni due altre volontarie, Mariateresa (del gruppo di Catanzaro) ed Ermelinda erano tornate in Italia.

Siamo arrivati alla festa verso le 22:30, al momento meno opportuno: Arzú, la moglie bionda vestita di bianco e le guardie armate passavano tra i tavoli per preparare le elezioni che si celebreranno in Novembre di questo anno. Nella sala c’erano più di cento ragazze e ragazzi di strada, che erano stati parcheggiati ai margini degli altri invitati. Quando ci hanno visto, sono arrivati correndo per salutarci e il povero Arzú non era più al centro dell’attenzione. Le ragazze della casa Otto Marzo hanno persino affermato che il sindaco ha avuto una crisi di gelosia, ma non sono sempre obiettive quando si lasciano portare dai sentimenti.. Jennifer (la vedova di Dionisio, ex coordinatrice, che chiamano la Estubi), una giovane donna piccola, grossa, piena di energia, ha trascinato il sindaco verso di noi. Purtroppo, nella confusione del momento, non l’ho riconosciuto, altrimenti gli avrei chiesto un regalo di Natale: una casa per i ragazzi.

Abbiamo dovuto aspettare le due del mattino per lasciare la festa perché c’era la distribuzione di regali di Natale: pannolini e buste di vecchi vestiti, spesso sporchi e in pessimo stato, che le ragazze hanno abbandonato sul luogo. Potranno servire per la festa dell’anno prossimo.

Continua la pulizia sociale

Il due gennaio, abbiamo ripreso la vita quotidiana in condizioni sempre più difficili. Continua, infatti la pulizia sociale: le pattuglie miste di poliziotti e militari sequestrano e pestano bambini e giovani di strada. Hanno inventato una nuova tortura: ammucchiano nei loro veicoli ragazze e ragazzi e li abbandonano in piena campagna a 100 o 200 chilometri dalla capitale. Mayra, una nostra accompagnatrice, e Elvis hanno rischiato anche loro di essere deportati. Solo una chiamata di Mayra dal suo cellulare al Mojoca le ha permesso di salvarsi.

La violenza aumenta di continuo nella città e nel paese. Alcuni quartieri popolari e baraccopoli sono sottoposte alla legge delle mafie, ‘ndranghete e camorre locali: narcotrafficanti e bande di giovani disperati. Impongono una tassa di 1000 o 2000 Quetzales per permettere alla gente di continuare a vivere nella propria casa. Chi non si sottomette può essere ucciso e la maggior parte delle persone che subiscono queste estorsioni non osano denunciare i delinquenti, perché spesso la polizia li copre in cambio di una sostanziosa percentuale del bottino. Anche una delle nostre accompagnatrici è sottoposta all’estorsione di questi criminali.

Una migliore organizzazione del Mojoca

All’inizio di quest’anno abbiamo riorganizzato il nostro lavoro, ridefinito i compiti di ognuno e pianificato le attività di ogni gruppo di lavoro. Patty Garcia ha rinunciato alla funzione di coordinatrice tecnica e adesso si occupa, con Alfonso, di un settore al quale non avevamo dato fino ad ora una sufficiente attenzione: la formazione professionale, la produzione, la ricerca di posti di lavoro e la creazione di micro imprese.

Sono stato costretto ad accettare di diventare, ma per non più di due anni, “direttore dei programmi”. Ho accettato perché nessuno voleva prendersi questa responsabilità e soprattutto con l’intenzione di formare ragazze e ragazzi per assumere questa funzione importante di coordinamento e orientamento. Devo quindi prolungare il mio soggiorno fino agli inizi di maggio e tornerò in Europa per non più di due mesi. Ai primi di maggio. Il primo maggio, parteciperòcon le ragazze e ragazzi del MOJOCA alla manifestazione popolare. E’ una tradizione iniziata nel ’98. Noi siamo parte del movimento popolare.

L’unica ricchezza dei poveri: l’istruzione

Sono stato molto sorpreso e molto contento dell’afflusso di richieste di borse di studio per scuole esterne al Mojoca. Avevano previsto 25 richieste, sono già più di 50 per studi in scuole elementari, medie, secondarie superiori e anche per l’università. L’istruzione è l’asse portante del nostro metodo educativo e non abbiamo rifiutato a nessuno la possibilità di studiare, anche se aumenteranno molto le spese per la scuola.

Le bambine e i bambini della Otto Marzo

La casa Otto Marzo risuona sempre più delle grida e delle risa, a volte dai pianti dei neonati e delle bambine e bambini piccoli che vi abitano. L’ultimo è nato una settimana fa. La mamma, Erika, non gli ha ancora dato un nome, ma il suo fratellino Kevin che non nasconde per nulla la sua gelosia, lo chiama “pupazzo”. Sei delle otto ragazze che vivono ora nella casa sono madri giovani. Per le ragazze, infatti, l’essere incinta o la nascita di una figlia o un figlio, è spesso l’occasione per prendere la difficile decisione di uscire dalla strada.

Quetzalitas e Mariposas

Il loro gruppo è in continuo aumento: ci sono ora quasi cinquanta Quetzalitas e una settantina di bambine e bambini che hanno scelto di chiamarsi “Mariposas” (farfalle). La maggior parte di questi bambini frequenta l’asilo nido, la scuola materna o primaria. Settanta di loro ricevono un piccolo aiuto dalle loro madrine o padrini d’Italia che serve a coprire le spese di scolarità.

I ragazzi aspettano con impazienza la loro casa

Non abbiamo ancora aperto la casa per i ragazzi. Aspettiamo l’arrivo di volontari spagnoli promesso dai nostri amici di Cordoba. Poi è prudente aspettare che gli altri programmi funzionino bene prima di prendere una iniziativa importante. Se non è preparata bene, tutto il Mojoca potrebbe essere destabilizzato. Però abbiamo la ferma intenzione di aprire questa casa nei prossimi mesi perché molti ragazzi sono già pronti a lasciare la strada.

La casa vicina al Movimento è in vendita. I proprietari non vogliono né affittarla né venderla per i giovani di strada. Ma io non rinuncio facilmente ad un sogno anche se può sembrare folle e irrealizzabile. La casa attuale è troppo piccola. Mancano aule per la scuola ed i laboratori, le riunioni dei gruppi.

Ristrutturare l’amministrazione

Abbiamo iniziato un lavoro difficile, ma necessario: la ristrutturazione della nostra amministrazione. Esperti indipendenti hanno cominciato lo studio della contabilità e dell’amministrazione. Questo ci permetterà di avere indicazioni per migliorare la nostra organizzazione che è molto complessa. CORDAID, l’associazione olandese che ci aiuta, ci richiede anche di iniziare un seminario di formazione all’organizzazione con una associazione esterna specializzata in questo tipo di lavoro.

BASTA, BASTA!!!

Naturalmente non rimaniamo passivi di fronte alle aggressioni della polizia e dell’esercito. Il prossimo giovedì, abbiamo convocato con le altre associazioni del “Foro di Protezione all’Infanzia e Gioventù di Strada” un incontro con rappresentanti della polizia e dell’esercito. Questa riunione si fará nella nostra casa.

All’inizio del mese prossimo, ci sarà in Messico un incontro regionale dei paesi dell’America Centrale per esaminare e combattere le continue e crescenti violazioni dei diritti dei bambini e giovani in questi paesi. Il Movimento é stato eletto per rappresentare il Guatemala in questo incontro con 5 voti contro 2 ad un’associazione evangelica e 1 a Casa Alianza.

A volte ho paura...

Lo sviluppo spettacolare del Mojoca durante l’anno passato si sta accelerando rapidamente nel primo mese di questo anno nuovo. E a volte ho paura e mi chiedo come trovare i fondi necessari per finanziare gli anni seguenti. Nel 2006 Amistrada ha raccolto poco più di 100 mila euro. Per il prossimo anno ce ne vorrebbero per lo meno il doppio.

Non è impossibile perché i nostri gruppi si stanno impegnando con creatività e generosità. Sorgono nuovi gruppi: a Lucca, attorno a Chiara Ferroni che oltre ad organizzare una gran cena di solidarietà ha anche lanciato l’iniziativa di una richiesta di finanziamento al Banco di Risparmio di Lucca  per la formazione in strada e nella casa e alla Provincia per realizzare con il gruppo di Mani Tese e la fondazione Zanchetta di Lucca un nuovo video per far conoscere il Mojoca.

A Val d’Agri, in Basilicata,, Giuseppe Fulco e Ilaria Giordani stanno  organizzando un nuovo gruppo. Mariateresa Murraca, di ritorno dal Guatemala, si é data come compito di ridare vita al nostro gruppo di Catanzaro. Salvatore Gentile vuol fare lo stesso con il gruppo di Formia. A Busto Arsizio, la comunità cristiana di base fondata dal caro Marco D’Elia, che continua ad essere presente malgrado una dura malattia,  ha deciso di appoggiare il movimento. A Sulmona,  l’amico fedele (all’amicizia con i poveri) Pasquale Iannamorelli ha ottenuto dal comune una sovvenzione di 1500 euro. A Roma, Loretta Cavazzini e Manolo Gutiérrez organizzano un nuovo gruppo di solidarietà mentre Susanna Moretti cerca sovvenzioni in istituzioni regionali. Fernanda Taruggi anima un gruppo di amiche a sostenere il movimento.

E poi c’è tutta l’attività costante ed esemplare del nostro comitato di gestione che ha organizzato la raccolta del 5 per mille dell’Irpef e sta  elaborando di continuo progetti da mandare ad enti locali e associazioni private (Comune di Roma, Banca di Risparmio di Lucca, Tavola Valdese).

I nuovi statuti di Amistrada che saranno sottoposti all’approvazione delle socie e soci in marzo prossimo prevedono il riconoscimento ufficiale dei gruppi locali di Amistrada. Questo ci permetterà di partecipare ai bandi di concorso in altre regioni, province e città d’Italia.

Se penso a voi la mia paura scompare perché tutte e tutti insieme riusciremo a far crescere la solidarietà allo stesso ritmo a cui si sta sviluppando il MOJOCA.

Siete nel cuore della strada

Avrei voluto scrivere una lettera personale ad ognuna ed ognuno di voi, ma il tempo non lo permette. Redigendo questa lettera, rivedo i vostri volti, sento il vostro appoggio e il vostro amore per le nostre sorelline e i fratellini delle strade. Ripenso ad ognuno dei gruppi di Amistrada sparsi dal nord al sud dell’Italia, ripenso a quelli che mi hanno accolto nella propria casa. La solidarietà come l’amicizia non è astratta ed anonima: è fatta di persone che si conoscono per nome, di cui si ricordano il volto, gli occhi, il sorriso, il calore e la nobiltà del cuore.

Nella mitologia Maya, esistono il cuore della terra e il cuore del cielo. Credo che esista anche il cuore della strada, un cuore tenero, fiero, generoso e indomabile. Un cuore che accoglie voi tutte e tutti, amiche ed amici delle bambine e bambini e giovani di strada.

Vi abbracciamo con molto affetto,

Le bambine, bambini,  giovani e lavoratori  del Mojoca e Gerardo Lutte

I versamenti per il movimento delle ragazze e ragazzi di strada possono essere effettuati su CCP n.  42561035 o bonifici bancari a Banca S. Paolo IMI, Agenzia n. 10, ABI 1025, CAB 3210, CC 5816, intestati a: RETE DI AMICIZIA CON LE RAGAZZE E RAGAZZI DI STRADA, ONLUS, piazza Certaldo 3, int. 31, 00146  ROMA;