testimonianze + 2004 agosto 25

Guatemala, 25 agosto 2004

Care amiche e cari amici delle bambine, bambini e giovani di strada,

ad ognuna ed ad ognuno di voi mando un affettuoso saluto dalle strade della capitale del Guatemala da parte mia e da parte delle ragazze, ragazzi, accompagnatrici e accompagnatori del movimento. Spero che siate tutte e tutti bene, sereni e riposati dopo le vacanze ed il caldo dell’estate.  Gi´sono passate sei settimane da quando sono arrivato in Guatemala e l’11 settembre ritornerò in Italia per partecipare alla nostra assemblea del 23 settembre dove spero di incontrarti.

Vorrei anticiparvi alcune notizie sulla situarne attuale del Guatemala e del movimento dei giovani di strada.

IL GOVERNO DELL’OLIGARQUIA

Al governo dei narcotrafficanti e dei genocidi del famigerato Rios Montt, presieduto da Alfonso Portillo, è successo quello d’Oscar Berger, rappresentante dell’oligarquia tradizionale. La sua politica favorisce chiaramente la classe dominante tradizionale, quella dei latifondisti, dei grandi coltivatori di caffè e degli imprenditori. La globalizzazione, accelerata dal Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti, accentua la miseria della maggioranza della popolazione. La carestia colpisce le campagne, molti bambini sono denutriti e molte persone muoiono di fame. Aumentano le sovvenzioni per le grandi imprese mentre i prezzi dell’elettricità dell’acqua, dei servizi pubblici aumentano. Le spese sociali per la salute, l’educazione, diminuiscono e potrebbero essere ridotte e quasi sparire dalla scandalosa remunerazione votata dal parlamento per i membri delle cosiddette “Pattuglie d’Autodifesa Civile”, ausiliari dell’esercito durante il genocidio degli anni ’80.

Nonostante le promesse del governo, i cambi frequenti del ministro degli Interni e del capo della polizia, le pattuglie miste di poliziotti e militari, la violenza non diminuisce: ci sono, in medi, dieci assassini al giorno nella sola capitale e aumentano gli stupri e assassini delle donne.

In questa situazione continua a crescere il numero dei bambini e bambine di strada. Ogni giorno quasi incontriamo bambini e bambine di una decina d’anni che scelgono di vivere per strada. Per tutti, ossia per le ragazze e ragazzi che sono usciti dalla strada e per quelli che vivono per strada, le condizioni di via sono più dure, più precarie. Mai come oggi il nostro movimento è una delle poche sperane dei bambini e giovani di strada.

PULIZIA SOCIALE DEL CENTRO STORICO

Nel mese di giugno scorso, siamo stati avvisati che il Comune aveva deciso di iniziare dal 15 agosto un restauro del centro storico che prevedeva l’espulsione dei gruppi di strada e dei venditori ambulanti.  Grazie, in gran parte, al lavoro del movimento, alle sue capacità di creare alleanze con altre associazioni, queste espulsioni sono state sospese. Siamo riusciti a fare partecipare sette giovani in rappresentanza dei gruppi interessati a una commissione creata per cercare soluzioni alternative all’espulsione. Con “Medici senza Frontiere” noi rappresentiamo il coordinamento delle associazioni non governative e governative che si occupano dei bambini e giovani di strada, il “Foro di protezione dell’infanzia e gioventù di strada”.  Sono anche rappresentati il comune, l’ente incaricato del restauro del centro storico, i venditori ambulanti e gli abitanti del centro storico. Tra le alternative prospettate si parla di formazione professionale, di casa-famiglia, di misure in favore delle madri. Tuttavia la situazione rimane preoccupante, da una parte perché non sarà facile realizzare le soluzioni proposte in assenza di sovvenzioni adeguate, dall’altra perché un reinserimento sociale è difficile per giovani adulti che hanno passato in strada la maggiore parte dell’esistenza. Poi il comune è senz’altro più interessato a presentare una città “pulita” e sicura ai turisti che a rispettare i diritti dei giovani di strada.

NUOVO COORDINAMENTO

Il nuovo coordinamento del movimento è stato eletto, è composto di quattro ragazze (Lorena, Jennifer, Eva e Glenda) e da tre giovani (Pochis, Cesar, Oscar). Ho l’impressione che con questo nuovo gruppo, i giovani parteciperanno maggiormente alla gestione del movimento. Con le due accompagnatrici uscite dalla strada, Mayra e Mirna, hanno la maggioranza nel comitato di gestione comune. Lavoreranno a tempo completo: ossia 8 mezze giornate di lavoro, tre di studio, tre di riposo. Gli adulti hanno solo mezza giornata di studio e 10 di lavoro. Tutti hanno le vacanze annuali e una settimana a metà anno.  Gli adulti che lavorano nel movimento sono in otto: cinque a tempo pieno, due a tre quarti di tempo, la psicologa a metà tempo. Ci sono anche i tirocinanti italiani – tre a tempo completo: Camilla, Silvana e Emanuele che che è anche incaricato della supervisione dell’amministrazione. Altri ancora lavorano con noi per due o tre mezzagiornate alla settimana : i tre istruttori dei laboratori di pasticceria, falegnameria e confezione, un maestro di karatè, insegnanti di pittura e manualità. Sembrano molti, in realtà sono pochi per tutto il lavoro che c’è da fare in una situazione di emergenza continua che è la normalità della strada..

NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL MOVIMENTO

Sono stati creati nuovi compiti e abbiamo proceduto lunedì scorso all’assegnazione dei compiti a tutti i membri del coordinamento, degli accompagnatori e accompagnatrici allo scopo di affidare maggiori responsabilità ai giovani. Mi sono ispirato nel coordinare questa riorganizzazione al metodo e ai principi che mi aveva suggerito André Wenkin, coordinatore della solidarietà belga, in base alla sua esperienza di una ristrutturazione del centro di sviluppo rurale che ha fondato nel sud del Belgio.

E’ una riorganizzazione fondata non su titoli ma su compiti, non su un modello gerarchizzato ma “distributivo” che ha come conseguenza che per certe attività una persona dipende da un’altra mentre questo rapporto si rovescia per altre attività. Ad esempio, la responsabile del lavoro di strada dipende per le spese dall’amministratore il quale dipende da lei quando va per strada. Il responsabile è un coordinatore, un organizzatore: varie persone possono lavorare nello stesso programma. Ecco come sono stati distribuiti i principali compiti:

1 lavoro di strada: Lorena con la collaborazione di Cesar e d’Eva.

2 Giorni d’iniziazione: idem. Sono i settori più complessi e difficili da gestire e tutti collaboreranno con i responsabili. Durante i miei soggiorni seguirò particolarmente questi due programmi.

3 Formazione delle donne: Jennifer con Mayra (al posto di Patty)

4 Formazione degli uomini: Oscar con René

5 Scuola: Glenda e Mario,  Supervisione degli studi fuori dalla casa: Pochis.

6 Formazione professionale: tre istruttori, Ofelia, Maria e Cesar; Produzione: Pochis

7 Reinserimento: Patty

8 Quetzalitas  e bambini: Glenda ed Eva

9 Nueva Generacion : René

10 Assistenza legale: Carlos Saravia

11 Salute: Eva con Patty

12 Servizio psicologico: Karina

13 Formazione adulti e coordinamento:  Gerardo e Karina

14 Relazioni con altre organizzazioni: Carlos e presidente del coordinamento

15 Comunicazioni, informazioni: Mario

16 Amministrazione,  cucina, segreteria: Carlos, Mirna, Pochis, Maritza

17: Ricerche di risorse in Guatemala: Patty

18 In Europa: Gerardo (con voi)

19 Programmazione annuale, elaborazione linea politico-culturale, revisione metodologia: Gerardo

20 Spiritualità di Liberazione: Martin

21 Accoglienza e organizzazione dei volontari: Carlos

Ogni settore è articolato in più attività dove possono collaborare altre persone: ad esempio per i giorni d’iniziazione abbiamo un maestro di karatè, pittori, ecc…

Come vedete il movimento è un’organizzazione complessa. Penso che siamo bene orientati per progredire nel raggiungimento dei nostri obiettivi. Progressi evidenti sono stati compiuti, i giovani si identificano sempre di più con il movimento. Nei giorni di iniziazione possono venire in casa settanta e più giovani. Però molto rimane da fare per rispondere alle necessità vitali della strada. Anche se a gennai tre di loro si iscriveranno all’università, troppo pochi ancora studiano o ricevono una formazione professionale. Per  migliorare la qualità della nostra azione diamo molta importanza alla formazione continua dei giovani e degli adulti.

Lunedì e martedì 30 e31 agosto andremo fuori della città per integrare nel gruppo i nuovi eletti, stabilire gli orari di ognuno e programmare le prime settimane d’attività. Non so se la presenza di un nuovo coordinamento ci permetterà di tenere la casa aperta il sabato pomeriggio e la domenica, come si faceva all’inizio del movimento.

Rimarrà poi da discutere prima della mia partenza un piano di ricerca e gestione di risorse: dopo il periodo della sovvenzione della Unione Europea bisogna inventare una nuova cultura in cui ognuno sia corresponsabile dell’amministrazione e del buon uso delle risorse al servizio delle ragazze e ragazzi di strada.

Altre notizie in breve: abbiamo in questi giorni la visita d’Angelina e Nico di Pinerolo, amici fedeli dalla prima ora. Oscar di Pinerolo riparte dopo un mese di volontariato, che rinnova con generosità ogni anno. Silvana e Camilla finiscono in questa settimana il loro tirocinio mentre Emanuele rimarrà con noi fino alla fine di novembre con il compito gravoso assicurare una chiusura corretta del programma UE. Sei studentesse di psicologia passano le loro ferie nel movimento.

Abbiamo avuto la visita di una delegazione di MANI Tese di Firenze che ha assicurato il finanziamento di un programma e di una delegazione dell’UNESCO che ha promesso di finanziare le attività in strada. I nostri visitatori rimangono entusiasti del metodo e dello spirito del movimento, si rendono conto del protagonismo dei giovani.

Con il vostro generoso contributo riusciremo ad assicurare al movimento l’indispensabile per mantenere attivi i programmi attuali. Ma per potere affrontare tutti i problemi molto di più sarebbe necessario: penso in particolare ai problemi di salute, di lavoro, di abitazione. Molte madri sopravvivono con i loro bambini vendendo caramelle nelle strade e vivono in tuguri malsani. La strada è la punta estrema della miseria. Il movimento permette loro di non affondare, di continuare a lottare per una vita degna, di conservare il sorriso malgrado tutto.

Non so se vi rendete conto dell’importanza della vostra amicizia con loro, per loro ma soprattutto per noi. Le ragazze ed i ragazzi di strada ci fanno capire l’importanza della vita, dell’amicizia, della condivisione, della ricerca della giustizia. Sono i nostri maestri di vita.

Dalle strade del Guatemala, dalla casa dell’amicizia un affettuoso abbraccio anche da parte delle ragazze e ragazzi del movimento,        Gerardo