Comunità Cristiana di Base di san Paolo – Roma
Eucarestia del 23 Luglio 2017
Eccomi
CANTO DI INIZIO:
When the saints go marching in
Iniziamo questa assemblea domenicale ricordando Giovanni
TESTIMONIANZE
Yukiko lo chiama per il pranzo. Giovanni risponde
eccomi e fa per alzarsi. Ma si ferma, le gambe penzoloni dal letto, e
smette di vivere.
Può darsi che per mera coincidenza
abbia riepilogato nell’ ultima parola
tutta la sua
vita.
Oppure che sentendosi al termine del suo vivere abbia detto sono pronto
anche a fronte dell’ultima sfida che il vivere gli ha presentato.
O può essere che quella parola
significhi sono qua, resto con voi.
In ogni caso il significato di quell’eccomi non cambia: di fronte ad ogni
passaggio della vita Giovanni non si
è mai tratto indietro.
E’ per questa sua testimonianza che
è stato “fratello, amico, compagno”
non solo nostro ma di tante e
tanti, come ha intitolato il manifesto di domenica scorsa, riprendendo quanto
scritto da Gerardo.
LETTURE
Da Eccomi di Jonathan Safran Froe
Dio mette alla prova Abramo e il testo dice: “Qualche tempo dopo Dio mise alla
prova Abramo. Gli disse 'Abramo!' 'Eccomi' rispose Abramo.” La maggior parte
della gente da per scontato che la prova sia che Dio chiede ad Abramo di
sacrificare suo figlio Isacco. Ma secondo me si potrebbe anche leggere che la
prova è quando Dio lo chiama. Abramo non dice 'Che cosa vuoi?', non dice 'Si?'
Risponde con una dichiarazione 'Eccomi'. Qualunque cosa Dio voglia, Abramo è
completamente presente per lui, senza condizioni o riserve o necessità di
spiegazioni.
Quella parola - hinneni: eccomi – ritorna altre due volte in questo brano.
Quando Abramo porta Isacco sul monte Moriah, Isacco si rende conto di quello che
stanno per fare e di quanto le cose si mettano male. Sa che sta per essere
sacrificato, come tutti i bambini che sanno sempre quello che sta per succedere.
Si legge “E Isacco si rivolse ad Abramo suo padre, e gli disse 'Padre mio', ed
egli 'Eccomi, figlio mio'. E Isacco disse 'Ecco qui il fuoco e la legna, ma
dov'è l'agnello per il sacrificio? E Abramo disse: ' Dio provvederà all'agnello
per il sacrificio, figlio mio'. Isacco non dice 'Padre', dice 'Padre mio'.
Abramo è il padre del popolo ebraico ma è anche il padre di Isacco, il suo padre
personale. E Abramo non chiede 'Che cosa vuoi?', dice 'Eccomi'. Quando Dio
chiama Abramo, Abramo è completamente presente per Dio. Quando Isacco chiama
Abramo, Abramo è completamente presente per suo figlio. Ma come è possibile? Dio
chiede ad Abramo di uccidere Isacco e Isacco chiede a suo padre di proteggerlo.
Come può Abramo essere due cose opposte contemporaneamente?
…............................
La porzione di Torah per il mio Bat Mitzvah tocca molti temi, ma secondo me il
più importante è la riflessione su quali sono le persone per cui noi siamo
completamente presenti e come questo, più di qualunque altra cosa, definisca la
nostra identità. Il mio bisnonno, che ho già nominato prima, ha chiesto aiuto.
Non vuole andare alla Casa ebraica. Ma nessuno in famiglia ha risposto:
‘Eccomi’. Hanno invece cercato di convincerlo che non sa qual è la cosa migliore
per lui e che non sa neppure bene quello che vuole. Davvero, non hanno neppure
cercato di convincerlo, gli hanno solo detto che cosa dovrà fare. Stamattina,
alla scuola ebraica, mi è stata rivolta l’accusa di avere usato delle brutte
parole. Non so neanche bene se ‘usato’ sia il termine giusto: fare un elenco non
è certo usare qualcosa. Comunque, quando i miei genitori sono venuti a parlare
con il rabbino Singer, non mi hanno detto ‘Eccoci’. Hanno chiesto: ‘Cos’hai
fatto?’ Vorrei che mi avessero almeno concesso il beneficio del dubbio, perché
me lo merito. Tutti quelli che mi conoscono sanno che faccio un casino di
errori, ma sanno anche che sono una brava persona. Ma non è perché sono una
brava persona che merito il beneficio del dubbio, è perché loro sono i miei
genitori che avrebbero dovuto concedermelo. Anche se non mi credevano, avrebbero
dovuto far finta di sì. Mio padre una volta mi ha raccontato che prima che io
nascessi, quando l’unica prova della mia vita erano le ecografie, doveva credere
in me. In altre parole, il fatto di nascere permette ai tuoi genitori di
smettere di credere in te. Okay, grazie per essere venuti, adesso tutti fuori».
Dal
Vangelo di Matteo: Mt
21,28-32
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del
popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse:
“Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”.
Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli
rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del
padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le
prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi
sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute
invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non
vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
COMMENTI
del Gruppo e dall’Assemblea
PER RIFLETTERE E CONTINUARE
Si fa presto a dire eccomi intorno a questa tavola,
dentro le pareti di questa stanza che mi proteggono e mi dividono
da chi è fuori.
Ma è molto difficile farlo in strada, a tu per tu con chi mi chiede
aiuto.
Ancora più improbo
è aprire la porta di casa mia
a chi cerca rifugio.
E’ davvero complicato
ed assai impegnativo intervenire come cittadini e cittadine per pretendere delle
istituzioni che rendano giustizia a
chi è senza diritti e protezioni.
Proprio in questi giorni stiamo assistendo al rinvio
dell’approvazione della legge sullo jus soli e al meschino rimpallo di
responsabilità per non affrontare
la tragedia di chi fugge dalle guerre o dalla fame.
CONDIVISIONE
Presentazione della colletta
Canto: Esci dalla tua terra
Canone
Eccomi
Un tempo avremmo detto
che fosse questa la parola giusta
per rispondere alla chiamata del Signore.
La lunga strada percorsa con Giovanni
ci ha mostrato che la voce di Dio
giunge solo con quella delle donne e degli uomini
che cercano aiuto per i loro problemi,
per vivere insieme gioie e dolori, speranze e passioni,
momenti di lotta o di festa.
Giovanni ci ha mostrato la strada: quando si dice Eccomi
si celebra il nascere e il rinnovarsi della vita
il sorgere ed il risorgere dell’amore.
A quante persone Giovanni ha detto Eccomi!
Quante volte non ha aspettato che lo cercassero,
ma è sceso lui nella strada a dire Eccomi.
Ci ha mostrato così, come rispondere all’invito di
Gesù
che mentre stava mangiando con gli amici e le amiche
prese del pane, lo spezzò e lo dette loro dicendo:
“Prendete e mangiate: questo è il mio corpo”
e poi chiese: “Fate questo in memoria di me”.
Allo stesso modo prese il calice con il vino
lo diede da bere e disse:
“Bevetene tutti: questo è il mio sangue”.
Tocca anche a noi scendere in strada a cercare con
chi dividere la vita.
Rinnoviamo
dunque questo impegno comune
dicendo insieme: ….
Padre nostro….
Scambio della pace
Pensiero alla condivisione del pane e del vino:
Ti accorgi della vita solo quando essa ti sfugge
dalle mani impazzita,
come trovarsi nel grande oceano
e temere di annegare,
poi risalito su di una scialuppa riprendi fiato
e tutto intorno a te è gaio e perfetto.
(da I moti dell’anima di Monica Ruggieri)
Canto:
La strada
Pensiero finale:
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
(da La morte non è niente di Henry
Scott Holland)
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