Giovanni Franzoni è in Paradiso
Il nostro fratello e padre Giovanni Franzoni, a 88 anni, è andato in
Paradiso questa mattina dopo una vita densa di fede nell’Evangelo e di opere.
Giovane abate dell’abbazia benedettina di S.Paolo a Roma, ha cercato
di dare attuazione al nuovo corso della Chiesa cattolica dopo il Concilio
Vaticano II , a cui aveva partecipato. Si scontrò però con la pesantezza del
sistema ecclesiastico che resisteva al cambiamento. Negli anni settanta la
sua forzata separazione dalle strutture canoniche ha coinciso con un suo
accresciuto impegno perché la comunità dei credenti fosse sempre più fondata
sulla centralità della Parola di Dio, sul protagonismo dei suoi membri e su un
rapporto laico con le istituzioni e con la società civile.
Franzoni ha così partecipato da protagonista ai vari percorsi che nella Chiesa
si sono impegnati per il rinnovamento del modo di vivere l’Evangelo, dal
movimento delle Comunità cristiane di base, ai Cristiani per il Socialismo fino
alla Teologia della Liberazione. In particolare, è stato il fondatore e
l’animatore fino ad oggi della Comunità di base di S.Paolo di Roma. La sua
libertà ed indipendenza di giudizio si sono manifestate , in particolare, quando
si è espresso, in modo molto argomentato, contro la canonizzazione di papa
Wojtyla, facendosi portavoce di un’opinione diffusa ma senza risonanza
mediatica. .
I difficili rapporti tra Franzoni e la sua abbazia di un tempo si sono
normalizzati quando il 10 ottobre dell’anno scorso l’attuale abate di
S.Paolo dom Roberto Dotta e il Card. James Michael Harvey , arciprete della
basilica, hanno visitato la sede della Cdb di S.Paolo, ascoltando informazioni
sulle opere sociali che vi sono svolte e leggendo insieme brani della
prima lettera ai Corinzi (12, 4-14, 26-27) dove si dice che “vi è diversità di
doni, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che
un medesimo Signore”. Questo incontro non ha però significato una piena
“riabilitazione” di Giovanni da parte delle massime autorità della Chiesa, come
era stato ripetutamente richiesto.
Giovanni ha sopportato, con cristiana pazienza e con l’aiuto dei membri
della sua comunità, la perdita della vista negli ultimi anni, fatto che gli ha
reso faticosa una maggiore partecipazione ai fermenti che si muovono ora
nella Chiesa con papa Francesco. Tutte e tutti di Noi Siamo Chiesa partecipiamo
con grande emozione, amicizia e preghiera alla salita al padre di Giovanni.
Roma, 13 luglio 2017 NOI SIAMO CHIESA