libri + principesse e sognatori nelle strade in Guatemala + uscita libro

è uscito il libro:

Cinquantanove ragazze e ragazzi di strada con Gérard Lutte

 PRINCIPESSE E SOGNATORI NELLA STRADE IN GUATEMALA

Las Quetzalitas, Movimento delle Ragazze e Ragazzi di strada, Rete di Amicizia

 seconda edizione aggiornata e completata.

Il LIBRO

  Cinquantanove ragazze e ragazzi di strada del Guatemala ci raccontano la loro vita e ci aprono le porte del loro mondo interiore. Per loro, la strada non è solo violenza, fame, malattie, umiliazioni, dolori, stupri, torture e morte, ma anche casa, famiglia, amicizia, condivisione, libertà, ribellione e festa.

  “Sognatori”: “I bambini di strada hanno molti sogni, ma hanno bisogno di  incontrare qualcuno che li aiuti a realizzarli”, diceva un quindicenne.   “Principesse”, un titolo che ricorda le regine maya e il loro tragico destino, per designare le ragazze che hanno scelto la strada, disprezzate, violentate, umiliate, più ancora dei loro compagni di ventura, ma anche meno sottomesse, più  sovversive di loro. La loro ribellione è più pericolosa per gli oppressori, perché contesta non  solo il potere del danaro, ma quello, più antico, dei maschi e delle loro istituzioni, la famiglia e lo Stato.

   Le strade del Terzo Mondo attraversano  il nostro continente. Da noi anche, le bambine ed i bambini sono maltrattati, violentati, assassinati mentre la miseria e la disperazione neo-liberiste aumentano di continuo.  Oscura speranza di una società planetaria al servizio delle donne e degli uomini e non del potere, la devianza dei giovani dei quartieri popolari e degli emigrati, allo stesso modo di quella delle ragazze e ragazzi di strada, è resistenza alla barbarie mondializzata del profitto, morte della natura, dell’umanità, della civiltà.

L’AUTORE

Gérard Lutte,  ordinario di psicologia dello sviluppo all’università “La Sapienza” di Roma, unisce strettamente l’insegnamento, la ricerca e il lavoro con giovani che si organizzano per uscire dalla marginalità, nel intento di costruire una psicologia organica alle loro lotte di liberazione. Ha lavorato con organizzazioni internazionali di giovani, con giovani sandinisti in Nicaragua e ha fondato, in Guatemala, l’associazione “Las Quetzalitas”, gruppo di auto-aiuto di ragazze uscite dalla strada e il “Movimento delle ragazze e ragazzi di strada”. In Italia e Belgio, egli ha iniziato  la “Rete di amicizia con le ragazze e ragazzi di strada del Guatemala”.  Tra le sue pubblicazioni affini al tema:  Sopprimere l’adolescenza?  (Ed. Gruppo Abele, Torino), Psicologia degli adolescenti e dei giovani (Il Mulino Bologna) e presso l’editore Kappa,  Quando gli adolescenti sono adulti: i giovani in Nicaragua,  Dalla religione al vangelo: giovani rivoluzionari in Guatemala, Giovani lavoratori dei cinque continenti: storie di emarginazione e di liberazione.

AGGIORNAMENTO DEL LIBRO SETTE ANNI DOPO L’INCHIESTA

All’improvviso, Ricardo Capobianchi, editore amico delle ragazze e ragazzi di strada, mi propone una ristampa del libro. Preferisco, anche se il tempo a disposizione è poco, fare una riedizione.  In sette anni, la situazione è molto cambiata in Guatemala: dal punto di vista economico e politico è peggiorata, la violenza contro le ragazze e ragazzi di strada aggravata. Ma il cambio più significativo è la fondazione di due nuove associazioni di ragazze e ragazzi di strada: “Las Quetzalitas”, gruppo di ragazze che hanno lasciato la strada e il  “Movimento di ragazze e ragazzi di strada” che vuole essere un’organizzazione autogestita dei giovani della strada.

Nella conclusione della prima edizione esprimevo la convinzione che le ragazze ed i ragazzi di strada erano capaci di organizzarsi e di lasciare la strada senza essere rinchiusi in riformatori o sottoposti ad adulti in case-famiglia.  Dicevo che speravo vedere emergere un movimento autogestito delle ragazze e ragazzi di strada. Non immaginavo che in pochi anni questo sogno potesse diventare realtà, perché condiviso da molte altre persone in Guatemala e in Italia e Belgio.

Ho rielaborato tutto il libro, ho aggiunto alla fine di ogni storia una breve nota sull’evoluzione della ragazza o del ragazzo quando lo sapevo. Molte ragazze e ragazzi spariscono senza che nessuno sappia che fine hanno fatto. Ho aggiornato, in particolare, i capitoli sulla situazione politica, economica e sociale, e sulla violenza contro le ragazze e ragazzi di strada. Ho aggiunto due nuovi capitoli: il primo sulle organizzazioni autogestita delle ragazze e ragazzi di strada; il secondo sulla “Rete di Amicizia con le Ragazze e Ragazzi di strada  del Guatemala” che appoggia queste associazioni.

Molte persone mi hanno aiutato ella rielaborazione del libro, Alcune  direttamente: Claudia Roselli ha tradotto le testimonianze su “Sendas Nuevas”, Francesca Diamante gli estratti dell’Atto di Fondazione del movimento,  ho utilizzato l’intervista che Danilo Piselli mi aveva fatto per rcostruire la storia del movimento.  Ho imparato molto dalle accompagnatrici e accompagnatori di strada, dalle quetzalitas, dalle ragazze e ragazzi  del movimento dal ’93 al 2.000.  Non posso dimenticare le studentesse e studenti che hanno partecipato a un lavoro volontario ogni anno, molti dei quali tornerà in Guatemala per  una ricerca di teso o un tirocinio. La Facoltà di Psicologia ci ha spesso aiutato pagando una parte delle spese di queste spedizioni.  Grazie anche  a tutte le ragazze e ragazzi, le donne e uomini, le famiglie e i gruppi, che hanno condiviso il mio sogno e appoggiato le quetzalitas nel loro inserimento critico nella società e il movimento nascente.